Niente boom, ma nemmeno niente crisi. Così reagisce il mondo dell’agriturismo al calo generale che in Italia si è avuto nel 2008 sul fronte turismo. Se la vacanza in albergo ha perso numeri, non è altrettanto vero per l’agriturismo, che c’è e tiene, anzi cresce nei numeri e reagisce alla crisi forte dell’associazionismo specializzato che spinge sulla formazione. Il dato è emerso dal seminario che si è tenuto oggi alla Bit di Milano nell’occasione del quale AgrieTour, il Salone nazionale dell’agriturismo ha voluto presentare l’Ottava edizione (13-15 novembre 2009) convocando al tavolo i massimi esperti del settore della vacanza rurale in Italia. “Lo stato dell’agriturismo in Italia” è stato il tema attorno al quale si sono trovati a riflettere numerosi rappresentanti del settore, tra i quali per la prima volta in uscita ufficiale il responsabile dell’Ufficio Agriturismo del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Nicola De Felice.
Interventi efficaci – Presenti anche le tre associazioni di categoria di settore (Agriturist, Terranostra e Turismo Verde) che negli ultimi anni sono state partners di vitale importanza per gli imprenditori dell’agriturismo in Italia (oltre 18mila nel 2008). E proprio nell’occasione i protagonisti del settore hanno voluto porre sul tavolo di riflessione le principali problematiche del settore. “Un serio problema, su cui chiediamo alle Istituzioni interventi efficaci – afferma il Direttore Nazionale di Agriturist, Giorgio Lo Surdo – è quello dell’abusivismo della professione: soprattutto in campagna, si nascondono infatti esercizi ricettivi che operano senza alcuna autorizzazione, che non pagano le tasse e possono quindi praticare prezzi minimi, e spesso si autoqualificano agriturismo senza neppure avere una azienda agricola”. Un problema noto alle oltre 18mila strutture registrate regolarmente nel 2008.
Trovare nuovi sbocchi di mercato – Di grande opportunità per le imprese agricole parla invece il neo presidente di Terra Nostra, Tulio Marcelli “dal momento che proprio l’agriturismo è stato il primo front office tra l’agricoltura e i consumatori ed è tuttora lo strumento che consente ai produttori di comprendere e interpretare i bisogni dei cittadini, in materia di qualità, sicurezza alimentare, rispetto dell’ambiente, oltre ad essere un meccanismo per accorciare la filiera: i turisti che soggiornano in azienda infatti sono i primi consumatori dei nostri prodotti. Sono temi importanti, su cui dovremo lavorare con decisione, per creare nuovi sbocchi di mercato per le imprese che rappresentiamo».
Formazione per personale qualificato – Di formazione dei conduttori di attività agrituristiche il settore ha anche bisogno. Non è un caso che ad AgrieTour i vari master promossi dalla fiera siano sempre stati oggetto di grande partecipazione da parte degli operatori che oltre a cercare spunti su come migliorare la propria offerta hanno anche trovato vere e proprie consapevolezze a livello normativo e amministrativo. “La formazione degli operatori è fondamentale ora più che mai – spiega il presidente di Turismo Verde, Walter Trivellizzi – dal momento che poter sfruttare tutte le potenzialità dell’azienda, ma allo stesso tempo saperlo fare al passo con le normative di settore rende più semplice il già complicato lavoro di amministrazione quotidiana dell’impresa”.