I soldi delle multe che le industrie pastarie devono pagare all’Antitrust andrebbero restituiti ai consumatori e agli agricoltori con il prezzo riconosciuto per il grano duro che è dimezzato rispetto allo scorso anno, senza alcun beneficio per i cittadini che hanno invece dovuto subire ingiustificati rincari. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel commentare la multa dell’Autorità garante della concorrenza e del Mercato al cartello della pasta.
Quotazioni – Oggi le quotazioni del grano duro si trovano – sottolinea la Coldiretti – su valori di quasi venti anni fa attorno a 22 centesimi al chilo mentre il costo medio della pasta si aggira attorno a 1,4 euro al chilo, praticamente stabile, secondo i dati del servizio Sms consumatori del Ministero delle Politiche Agricole. La forbice dei prezzi tra la pasta acquistata dai consumatori e il grano duro coltivato dagli agricoltori si è allargata dunque su livelli insostenibili per imprese agricole e consumatori.
Aumenti da record – La pasta ha infatti fatto segnare il record dell’ aumento dei prezzi tra i prodotti della tavola nel corso del 2008 che, per il piatto piu’ amato dagli italiani, è iniziato a gennaio 2008 con una crescita su base annua del 10 per cento e si è concluso con un balzo del 28 per cento a dicembre, toccando in diversi mesi dell’anno incrementi anche superiori al 30 per cento.
Popolo di consumatori – Una situazione che colpisce i cittadini con consumi medi procapite che – precisa la Coldiretti – in Italia sono sui 28 chili a persona, tre volte superiori a quelli di uno statunitense, di un greco o di un francese, cinque volte superiori a quelli di un tedesco o di uno spagnolo e sedici volte superiori a quelli di un giapponese. Peraltro – continua la Coldiretti – l’aggravio della spesa per la pasta dovuto ai rincari colpisce soprattutto le classi meno elevate di reddito, dove la pasta è una delle componenti fondamentali della dieta.
Forbice – L’elevata forbice dei prezzi – conclude la Coldiretti – colpisce anche gli agricoltori che non riescono piu’ a coprire i costi di produzione con il rischio dell’abbandono delle coltivazioni Made in Italy, A seguito delle calamità, ma anche dei compensi insostenibili sono infatti crollate le semine di grano duro e si prevede un crollo dei raccolti superiore al 20 per cento nel 2009.
LA PASTA DAL CAMPO ALLA TAVOLA
PREZZI
GRANO DURO: 0,22 EURO/CHILO
SEMOLA: 0,40 EURO/CHILO
PASTA: 1,4 EURO/CHILO
Fonte: Elaborazioni Coldiretti su dati Servizio Sms Consumatori