L’Italia ha utilizzato finora 1 miliardo e 287 milioni dei fondi complessivamente assegnati dai Programmi di sviluppo rurale (Psr). A due anni dall’avvio del periodo di programmazione 2007-2013, il nostro Paese risulta aver già impiegato, al 31 dicembre 2008, il 7,54 per cento dei 16,7 miliardi di euro complessivamente disponibili, cofinanziati dall’Unione europea. Questi i dati presentati durante la Terza riunione del Comitato di sorveglianza del programma Rete rurale nazionale, che si è svolto questa mattina a Roma, e riportati dal bollettino trimestrale redatto dal Ministero.
La spesa delle Regioni – Durante l’incontro, sono state definite le attività della Rete e del programma di lavoro per il 2009, presentato il piano di valutazione e di comunicazione, lo stato di avanzamento finanziario e la proposta di modifica del programma. Ai lavori del Comitato hanno preso parte anche i rappresentanti della Commissione Europea. Le Regioni con maggiore capacità di spesa alla data del 31 dicembre 2008 sono le Marche (21,2%), la Provincia autonoma di Bolzano (20,8%), il Friuli V.G. (19,7%), la Provincia autonoma di Trento (17,3%); seguono la Liguria (14,4%), la Lombardia (12,4%), la Valle d’Aosta (11,9%), l’Umbria (11,4%) e il Molise (10,7%).
Ritardi al Sud – Forti ritardi si registrano invece per le Regioni meridionali, ancora alle prese con la chiusura dei programmi 2000-2006, peraltro recentemente prorogati al 30 giugno 2009. Il programma Rete rurale nazionale (Rrn) registra un avanzamento finanziario del 10%, non ancora contabilizzato a causa della mancata soluzione del problema relativo alla non rendicontabilità dell’IVA, sostenuta nell’ambito dei programmi cofinanziati dal Feasr (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale). Il prossimo rapporto sull’avanzamento finanziario dei Psr 2007-2013 sarà prodotto entro il 30 giugno 2009.