E’ positiva la decisione di escludere dopo anni le conserve di pomodoro dai prodotti soggetti a dazi doganali aggiuntivi fissati dagli Stati Uniti come risposta al divieto comunitario di importazione della carne di manzo trattata con ormoni per garantire la salute dei cittadini europei. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare la decisione de l Commercio USA che, per favorire il negoziato con la Ue, prevede tra l’altro di posticipare di un mese, rispetto alla data già decisa del 23 marzo i dazi doganali addizionali imposti dagli USA su una lista di prodotti importati dall’UE, tra i quali il formaggio Roquefort per la Francia e le acque minerali per l’Italia.
Lo scorso 15 gennaio gli Stati Uniti avevano annunciato misure piu’ punitive da far scattare il 23 marzo, che vedevano l’imposizione di dazi del 100 per cento su alcuni prodotti importati dall’Unione Europea per un valore che ammonta a 116.8 milioni di dollari annuali. Per l’Italia – sottolinea la Coldiretti – si prevedeva il taglio dei dazi aggiuntivi imposti per le conserve di pomodoro che viene confermato alla data fissata ma anche l’ingresso nella lista delle acque minerali che è stato invece ritardato di un mese.
Mercato Usa – Gli Stati Uniti – sostiene la Coldiretti – rappresentano un importante sbocco commerciale per le esportazioni di conserve di pomodoro Made in Italy con un valore delle esportazioni superiore ai 52 milioni di euro in aumento del 7 per cento in valore nel 2008. Si tratta di un fatto economicamente rilevante che può contribuire ad aumentare gli spazi di mercato di uno dei prodotti simbolo del Made in Italy a tavola proprio nel momento in cui sul mercato statunitense cominciavano ad apparire numerosi esempi di prodotti taroccati come i San Marzano pomodori pelati “grown domestically in the Usa”, Di Napoli peeled tomatoes “Italian Style” prodotti in California o Contadina (Roma style tomatoes) salsa e conserva di pomodoro prodotta in California, scoperti dalla Coldiretti.
Divieto – Il divieto europeo di far entrare sul proprio mercato carne trattata con ormoni risale – conclude la Coldiretti – agli anni ’80, ma nel 1996 gli Stati Uniti e il Canada hanno presentato il ricorso al Wto che ha portato nel 1999 alla fissazione della lista di prodotti, che gli Usa stanno modificando, sui quali sono stati applicati dazi doganali per un valore che ammonta a 116.8 milioni di dollari annuali.