“Il settore del tabacco è sinonimo di tradizione, storia, cultura: ecco perché sono qui con voi, deciso a trovare una risposta alla crisi e a dare una risposta a chi oggi teme per il suo futuro”. Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia ha salutato ieri con queste parole i partecipanti al tavolo tabacchicolo convocato, nella restaurata sala Cavour del Mipaaf.
L’impegno – “Abbiamo cercato di procrastinare il regime di disaccoppiamento parziale al 2013 – ha spiegato il Ministro – ma è nota a tutti la contrarietà della Commissione Europea a questa misura. E’ bene ricordare però che perdere una battaglia non vuol dire perdere la guerra e che, in sede di negoziato per la riforma della Politica Agricola Comune lo scorso novembre, da una posizione iniziale di totale chiusura abbiamo ottenuto, inizialmente per il 2011, 4.500 euro una tantum per azienda. Dunque – ha detto Zaia – non bisogna sottovalutare nemmeno le timide aperture sul tema che abbiamo registrato in questi giorni, anche alla luce del fatto che siamo alla vigilia di un appuntamento importante: l’analisi dell’impatto della riforma dell’OCM nel settore del tabacco nel quadro della PAC, analisi che dovrebbe essere pronta prima dell’estate. E’ bene arrivare a quella data con la consapevolezza che questo settore ha bisogno di essere ristrutturato e non convertito, e che in questo particolare momento di crisi economica, l’aspetto occupazionale non è affatto trascurabile. Il tabacco è una coltivazione tipica di alcune aree del nostro Paese: penso alla varietà Kentucky, senza la quale morirebbe il celebre sigaro toscano e con esso una parte dell’identità di quel territorio. Siamo qui – ha proseguito il Ministro – per confermare gli accordi con le manifatture: vogliamo continuare a coltivare e vendere tabacco, anche per garantire il futuro di tante famiglie. Confermiamo la nostra disponibilità a ristrutturare il debito delle imprese, anche grazie ad Ismea, e non escludo si possa procedere alla modifica del PSN per venire incontro alle esigenze del settore”.
Bilancio UE – Infine, il Ministro ha ricordato che “nel bilancio UE, ci sono 5 miliardi di euro, in parte destinati alla banda larga e all’energia e finora non spesi. Se ne discute in questi giorni proprio a Bruxelles. Vorremmo – ha detto Zaia – che di quei 5, una parte importante fosse destinata allo Sviluppo rurale, in particolare ai settori in crisi con maggiore impatto occupazionale. Per questo ci impegneremo in ogni sede”.