Toscana “casa” dell’agricoltura sostenibile e biodiversità

Nasce il Polo per l’agricoltura sostenibile, la biodiversità e le conoscenze tradizionali, nodo strategico per i rapporti con i soggetti scientifici sui temi della ricerca alternativa in campo agrario, della selezione partecipativa, della conservazione di razze e varietà locali, della teoria della decrescita economica. La proposta è della Regione Toscana, in collaborazione con Arsia e Azienda agricola regionale di Alberese, che ne sarà anche la sede. Il Polo costituirà inoltre il fulcro delle relazioni e dei progetti della cooperazione internazionale e l’Azienda di Alberese potrà in questo modo diventare esempio di esperienze avanzate trasferibili alle diverse realtà che vogliono sperimentare percorsi di riconversione verso una agricoltura sostenibile.

Agricoltura e cibo – L’istituzione del Polo conferma e rafforza la scelta della Regione di puntare ad un futuro per agricoltura e cibo in Toscana legato ad un modello di agricoltura sostenibile basato sulla qualità delle produzioni, sulla valorizzazione dell’ambiente e del paesaggio, sulla tutela della biodiversità, sulla diversità dei saperi, sull’impresa agricola multifunzionale diffusa sul territorio e su un nuovo rapporto tra produttori e consumatori. La Toscana, del resto, è stata la prima a varare una legge che sancisce il divieto di coltivazione di Ogm sul proprio territorio ed è stata anche la prima regione italiana a legiferare sulla tutela delle risorse genetiche autoctone con la legge del 1997, poi sostituita dalla legge del 2004 a tutela del patrimonio di razze e varietà locali di interesse agrario, zootecnico e forestale. Il successo di questo modello, che esprime una forte carica trasformatrice rispetto alle tendenze in atto nei sistemi agro-alimentari mondiali, dipende dalla capacità di generare consenso e sostegno presso un insieme più ampio di consumatori, di cittadini e di organizzazioni, sia a livello locale che internazionale. Per favorire una più efficace attuazione di tali politiche, anche a livello internazionale, ha fornito sostegni alla Fondazione Slow Food per la biodiversità, alla Rete delle Regioni e Autorità locali d’Europa Ogm-free e infine alla Commissione internazionale sul futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura.

Ad Alberese troveranno sede alcuni progetti strategici messi a punto da Arsia:

• il “quartier generale” della Banca dei semi per le specie erbacee ed in particolare per le specie ortive. Tale sezione della Banca regionale del germoplasma avrà lo scopo di ospitare e collezionare specie, ecotipi, varietà e linee diverse, prevedendo anche attività di divulgazione e comunicazione al pubblico;
• il centro di incontro dei membri della Commissione internazionale per il futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura, luogo strategico nel quale svolgere riunioni operative, discutere dei principali problemi, fare il punto sullo stato della biodiversità e delle conoscenze tradizionali e elaborare proposte e documenti;
• il centro di riferimento nazionale per la sperimentazione in agricoltura biologica: in accordo con la Fondazione italiana per la ricerca in agricoltura biologica e biodinamica-FIRAB, nata nel 2007 per volontà di Aiab, Legambiente, Uila e Associazione biodinamica, presso l’Azienda regionale di Alberese potrebbero essere svolte attività di ricerca sulle principali problematiche di interesse del settore agricolo-biologico con particolare riferimento alla questione delle sementi;
• la sede della Fondazione Slow Food per la biodiversità. La Fondazione sostiene in tutto il mondo progetti per la tutela della biodiversità, favorendo l’interscambio tra le comunità e i produttori di cibo. Con la legge regionale 63 del 2003, la Regione Toscana si è posta a sostegno della Fondazione, della quale è socio d’onore, finanziando, tramite l’Arsia e il suo Settore Attività internazionali”, progetti di intervento annuali di sviluppo internazionale.

 

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