Marmellate e sott’oli, succhi di frutta e confetture. Dal campo al vasetto pronto per la vendita, tutto avviene nel luogo di produzione. La filiera corta è realtà per tutte le aziende agricole, che producono ortofrutta, in provincia di Siena. E’ stato inaugurato oggi, dalla Confederazione italiana agricoltori di Siena, a Staggia Senese (in località Fontana), nel comune di Poggibonsi, il primo Laboratorio di trasformazione e confezionamento dei prodotti agroalimentari senesi; una struttura moderna ed innovativa a disposizione del mondo agricolo provinciale realizzata anche con il contributo economico della Camera di Commercio di Siena.
Struttura per il territorio – "Con questo laboratorio – sottolinea Roberto Bartolini, presidente della Cia Siena – abbiamo messo a disposizione delle aziende agricole del territorio senese una sede tecnicamente attrezzata con personale qualificato per permettere di trasformare in proprio la materia prima aziendale secondo le tradizionali ricette. Piccole aziende che singolarmente non avrebbero potuto realizzare un laboratorio di trasformazione simile a questo". Nella realtà il produttore può andare al laboratorio di Staggia e trasformare e confezionare autonomamente il proprio raccolto, e riportarlo in azienda già pronto per essere venduto al consumatore. "Si ha così – aggiunge Bartolini – un prodotto locale, non omologato nei sapori, sicuro, trasformato e commercializzato in proprio dal produttore agricolo. E’ il primo passo di un progetto più ampio di filiera corta che vede nell’aumento e nell’aggregazione dell’offerta, in collaborazione con gli altri soggetti economici del territorio, il suo obiettivo finale".
Mercati contadini e altro – Per la Cia senese è necessario favorire la vendita diretta attraverso nuovi accordi con la grande e piccola distribuzione che tramite l’aggregazione fra i produttori e strumenti associativi nuovi porti a ridurre il prezzo d’acquisto per i consumatori, garantisca una remunerazione adeguata per i produttori e dia soddisfazione anche al commercio con il quale si devono instaurare rapporti nuovi di collaborazione. "La soluzione – conclude il presidente Cia – non può essere rappresentata solo dai cosiddetti Farmer’s market, che dovremmo chiamare mercati dei contadini visto che si vendono i prodotti locali e italiani; mercati che non potranno da soli mai essere la soluzione dei problemi visto che nella sola provincia di Siena ci sono oltre 6mila aziende, ed è impensabile che tutte lo possano fare".