Solo chi è in grado di dare un nuovo ruolo all’informazione, rendendola autorevole, oggettiva e condivisa, può distribuire valore all’interno del settore e accreditarsi come soggetto di riferimento presso tutti gli attori che gravitano attorno al “sistema vino”: istituzioni, imprese, fornitori, distribuzione. Unione Italiana Vini dimostra ancora una volta di saper giocare d’anticipo sulle esigenze del mercato lanciando il “Progetto Area Media”, centro strategico di raccolta di bisogni diffusi e sviluppo di risposte mirate a tutti i livelli. Questo il messaggio forte dato al numeroso pubblico che ha preso parte a Vinitaly alla conferenza stampa di presentazione, a cui hanno partecipato fra gli altri Giovanni Mantovani, direttore generale di VeronaFiere, Walter Brunello, presidente di Buonitalia, e l’onorevole Paolo Russo, presidente della Commissione Agricoltura della Camera, che hanno sottolineato di persona il valore del progetto plaudendo all’iniziativa.
Nuove esigenze – “Negli ultimi anni – ha spiegato Andrea Sartori, presidente di Unione Italiana Vini – i rapidi mutamenti degli scenari di mercato hanno messo a nudo inefficienze e carenze lungo tutti gli anelli della filiera vino: si avverte l’esigenza di fare ordine nel flusso delle informazioni, di leggere i dati in maniera diversa, aggregandoli in una forma nuova e più efficiente e di restituirli con un format condiviso e autorevole. Il Progetto Area Media vuole coprire queste carenze focalizzandosi principalmente su quelle attività di B2B che oggi hanno assoluta necessità di essere ritarate in funzione delle nuove domande che emergono dal mondo produttivo”.
Autorevolezza e accreditamento – “Siamo partiti da una constatazione – ha esordito il direttore generale Francesco Pavanello – Unione Italiana Vini rappresenta il luogo in cui risiedono competenze e attitudini uniche insieme a un sistema di relazioni fondato sulla profonda conoscenza del settore che ci permettono di avere come obiettivo la ricerca e la condivisione dell’oggettività dei contenuti/indicatori creando e distribuendo valore al settore. Guardando nel cuore della nostra associazione, alle esperienze che la stanno caratterizzando da qualche anno a questa parte, sono proprio l’innovazione e l’oggettività dei nostri contenuti che ci hanno permesso di accreditarci come ente di riferimento presso le istituzioni, dal Ministero delle Politiche Agricole a Buonitalia, all’ICE, insieme alle quali siamo impegnati nella produzione di contenuti innovativi in tema di promozione del vino italiano all’estero. Ora questo sistema di innovazione permanente verrà applicato a tutti i network UIV: laboratori, consulenza, editoria, fiere, facendone non solo ricettori di esigenze, ma soprattutto produttori di risposte oggettive e condivise: le informazioni di valore”.
Le attività – Ecco allora il ruolo strategico del Progetto Area Media, la “fabbrica di prodotto” nata per catalizzare esigenze, elaborare informazioni grezze e restituirle attraverso format condivisi, creando nuovo valore per i propri interlocutori e accreditando sempre più UIV come centro nevralgico del sistema vino italiano. “Vanno in questa direzione le attività già in essere da tempo – ha proseguito Pavanello – che ci vedono a stretto contatto con enti pubblici e privati, aziende, associazioni: il progetto di promozione all’estero svolto con il sostegno del Mipaaf e dell’Ue e in collaborazione con VeronaFiere, la partnership esclusiva con importanti catene della Gdo che ha permesso di condividere protocolli comuni di controllo su prodotti e processi, il progetto Laboratorio chimico-sensoriale, in grado di definire in maniera oggettiva le valenze organolettiche del vino. Altri progetti sono di recente iniziativa, come la collaborazione con Bayer su un sistema di indicatori di impatto ambientale per la gestione degli agrofarmaci, o quella con le associazioni dei fornitori di tecnologie e prodotti ausiliari (tappi, vetro ecc.) per la definizione di protocolli standard, in cui Unione Vini verrà accreditata come arbitro per la definizione delle controversie”.
Gli strumenti – “Il Progetto Area Media – ha concluso Pavanello – si avvarrà sia degli strumenti tradizionali dell’informazione di Unione Vini – Corriere Vinicolo, Focuswine, Enotria – sia di quelli messi a disposizione dai nostri qualificati partner, con i quali abbiamo già condiviso iniziative concrete: innovative piattaforme tecnologiche per la formazione permanente, un centro studi di livello internazionale, il potenziamento della parte editoriale tramite iniziative con le Regioni, i Consorzi e le associazioni locali che hanno scelto UIV come associazione di settore di riferimento”. “Ognuna di queste attività – ha sottolineato Stefano Sala, amministratore delegato di Groupm – ha in sé un formidabile contenuto informativo e comunicazionale, in grado di assecondare i bisogni espressi dai destinatari dei messaggi, che costituiscono il principale asset della relazione: la ‘reputazione’ o patrimonio della marca, fatto di fiducia, autorevolezza, familiarità, tutti elementi che permettono di passare dalla ‘comunicazione’ alla ‘conversazione’, che si realizza oggi in modo veloce ed efficiente grazie ai new media (web, social media, Tlc)”.