Inaugurata oggi la quarta edizione di Slow Fish, quest’anno al nuovo padiglione B della Fiera di Genova.
Hanno portato il loro saluto Roberta Morgano, Assessore Città di Genova, Alessandro Repetto, Presidente Provincia di Genova, Paolo Odone, Presidente Camera di Commercio di Genova, Pierluigi Vinai, Vicepresidente Fondazione CARIGE, Paolo Lombardi, Presidente Fiera di Genova.
La Regione – Claudio Burlando, presidente della Regione Liguria, ha posto l’accento sul ruolo di Slow Fish come precursore di un’idea nuova: "Bisogna mettere al centro l’uomo, il lavoro e la sostenibilità ambientale. Un mondo che subordina al profitto il suo futuro è un mondo sbagliato. Questa manifestazione ci insegna quanto si può pescare e propone scelte diverse di consumo, tutte iniziative atte a non depauperare il nostro Mediterraneo già in crisi. Un po’ come ci ha insegnato Giovanni Rebora, a cui dedico questa edizione, che nel suo libro “Tagli scelti” scrive: Nel nostro mare ci sono pesci slow elegantissimi, pinneggiano fra gli scogli e le alghe visitando ogni anfratto […] procedono con lentezza consapevole, osservano tutto, ma se avvertono un pericolo sono in grado di guizzi veloci, che li portano a distanza di sicurezza, quindi riprendono il loro incedere solenne e lento. Sono pesci eleganti, ben vestiti. Con Slow Fish abbiamo saputo apprezzare anche questo".
Slow Food – Carlo Petrini, presidente Slow Food, ha espresso il suo apprezzamento sulla volontà delle istituzioni liguri di essere unite e solidali in questa avventura chiamata Slow Fish: «È grazie a questa sinergia che siamo riusciti a creare l’edizione 2009 più grande e con un programma più ricco rispetto al 2007, nonostante il ridotto budget a disposizione. L’elemento forte di Slow Fish è la capacità di intercettare le tematiche alimentari sul piano della sostenibilità, della giustizia sociale e dell’ecologia puntando sull’educazione. Un’educazione però affrontata con un approccio ludico, che è il marchio di fabbrica di Slow Food, unire cioè l’impegno con il piacere. Questa è quella che chiamo la nuova via. Come fare a rendere una cosa appetibile senza puntare sulla vendita-consumo? È questo ciò che ci insegna Slow Fish: prima di tutto educazione e informazione, che vuol dire rendere il consumatore un soggetto consapevole e responsabile delle sue scelte. Presto ci renderemo conto che la terza rivoluzione industriale è alle porte. Una rivoluzione fatta dai contadini, da un’economia locale di piccola scala, e quindi, come farà scoprire questa manifestazione, anche di piccola pesca».
Il pescatore – A conclusione dell’incontro la parola è stata data al pescatore Agostino Poggi, di Genova Nervi, classe ‘22, che ha esortato a consumare più pesce locale e nostrano. A simbolo dell’importanza che Slow Fish dedica alla tradizione, all’identità dei pescatori e della piccola pesca, Agostino ha dato il via alla manifestazione con il taglio del nastro.
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