E’ partita oggi l’operazione per le domande di nulla osta per il lavoro stagionale degli oltre 80 mila extracomunitari previsto dal decreto flussi del presidente del Consiglio dei ministri 20 marzo 2009 e pubblicato dalla Gazzetta Ufficiale n. 84 del 10 aprile scorso. Un’operazione che potrà svolgersi unicamente con modalità informatiche e attraverso l’ausilio delle organizzazioni di categoria autorizzate. Lo sottolinea la Cia-Confederazione italiana agricoltori la quale ricorda che la maggior parte di questi lavoratori troverà occupazione proprio in agricoltura (insieme a turismo ed edilizia), soprattutto nei periodi di raccolta che sono già iniziati in alcune ragioni e riguardano i piccoli prodotti (fragole in particolare) e che culmineranno con la vendemmia a settembre e ottobre e con le olive a fine novembre.
Fabbisogno 2009 – Quest’anno, benché la quota di 80 mila lavoratori stagionali sia presumibilmente congrua a coprire l’intero fabbisogno 2009, la fase di precaricamento e l’inoltro tempestivo delle domande assumono particolare importanza poiché non vi saranno quote di lavoro subordinato non stagionale e ciò porterà molti datori dai lavoro ad indirizzarsi verso le richieste di lavoro stagionale. L’avvio dell’ “operazione stagionali” -rileva la Cia- arriva con inspiegabile ritardo che poteva compromettere alcuni lavori agricoli. A tal proposito il presidente confederale Giuseppe Politi aveva scritto al ministro del Lavoro Maurizio Sacconi sollecitando, appunto, l’emanazione del decreto flussi e manifestando la preoccupazione delle aziende agricole per la mancanza di certezza e per l’impossibilità di programmazione delle imminenti attività stagionali. A questo punto è opportuno, da parte delle Amministrazioni competenti -afferma la Cia- valorizzare al massimo le attività che svolgono le organizzazioni professionali agricole di raccolta e di inoltro telematico delle richieste di nulla osta, trovando -anche a livello locale- le opportune sinergie e favorendo, attraverso specifiche intese, l’attuazione di procedure più snelle e veloci, proprio perché garantite nella loro trasparenza, efficienza e tracciabilità dal lavoro delle associazioni.