Cala il sipario sul G8 agricolo. Zaia: “Spartiacque nella storia”

Tempo di bilanci per il primo vertice agricolo che si è concluso oggi a Cison di Valmarino (Tv). “Con questo primo Vertice dei Ministri dell’Agricoltura abbiamo assolto al mandato conferitoci in occasione del summit di Toyako lo scorso anno e aperto un nuovo corso, all’insegna della massima condivisione delle strategie per combattere la fame e per difendere e promuovere la sicurezza alimentare. Mi auguro che questa tre giorni sia servita a farvi innamorare dell’agricoltura”. Con queste parole il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia si è rivolto ai giornalisti, 452 gli accreditati, concludendo i lavori del primo Vertice dei Ministri dell’agricoltura i cui risultati verranno presentati, il prossimo giugno, al G8 dei Capi di Stato e di Governo alla Maddalena, in Sardegna.

Obiettivi – Il Vertice si è chiuso con l’impegno, come è scritto nella Dichiarazione finale dei Ministri, “di utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per ridurre gli effetti negativi dell’attuale crisi finanziaria sulla povertà e la fame, a rafforzare e incoraggiare una produzione alimentare sostenibile, aumentare gli investimenti in agricoltura e nella ricerca”.  Lotta alla speculazione, difesa delle identità produttive nel rispetto del libero mercato e centralità della produzione agricola nell’agenda della Politica. Sono questi i grandi obiettivi per raggiungere i quali è stata particolarmente rilevante l’azione della presidenza italiana.  Fra gli impegni contenuti nella Dichiarazione, intitolata “L’Agricoltura e la Sicurezza alimentare al Centro dell’Agenda Internazionale”, sono contenuti anche due punti essenziali, che il Ministro Zaia ha indicato come i grandi risultati per l’Italia: “evitare la concorrenza sleale, le distorsioni del mercato agricolo, incluse – è scritto nella Dichiarazione – le misure restrittive all’export, come concordato in ambito G20 – e rimuovere gli ostacoli all’utilizzo sostenibile dei fattori della produzione agricoli”. 

Aiuti per i Paesi in via di sviluppo – Durante il vertice, si legge nella Dichiarazione, è stato reso atto di quanto sottolineato dalle Istituzioni internazionali presenti, cioè dell’ “urgente bisogno di aiutare i Paesi in via di sviluppo e i Paesi in economia emergente ad espandere la propria produzione agricola e alimentare e ad aumentare gli investimenti, sia pubblici che privati, in agricoltura, nell’agri-business e nello sviluppo rurale”. Insieme a questo, i Ministri invieranno ai leader mondiali che si riuniranno in Sardegna anche altri importanti messaggi, come quello di una “necessaria maggiore condivisione con gli altri Paesi di tecnologie, processi e idee per aumentare la capacità delle istituzioni nazionali e regionali e dei governi e per promuovere la sicurezza alimentare. 

Basta sprechi – E ancora: “Occorre monitorare ed effettuare ulteriori analisi sui fattori che, potenzialmente, possono determinare la volatilità dei prezzi delle materie prime agricole, incluso la speculazione. Va incoraggiata – scrivono ancora i Ministri – una strategia coordinata a livello internazionale e finalizzata a migliorare l’efficienza delle filiere agroalimentari. Dobbiamo intraprendere azioni volte a ridurre le perdite lungo le filiere nei Paesi in via di sviluppo, in particolare quelle che avvengono dopo la raccolta, al fine di diminuire la quantità di materie prime richieste dalle catene alimentari e per migliorarne la salubrità, l’igiene e il potere nutrizionale. Occorre sostenere analoghi sforzi per ridurre gli sprechi nei Paesi industrializzati Dobbiamo sostenere gli effetti benefici della globalizzazione e dell’apertura dei mercati, evidenziando l’importanza di un commercio internazionale dei prodotti agricoli basato su regole certe. Ci impegniamo per il raggiungimento di una conclusione equilibrata, globale e ambiziosa del Doha Round”.

I punti forti dell’Italia – Nel punto 8 della dichiarazione, il Ministro Zaia ha indicato altri due grandi risultati riconosciuti all’Italia: “dobbiamo porre l’agricoltura e lo sviluppo rurale al centro della crescita economica sostenibile insieme alle altre politiche, rafforzando il ruolo delle famiglie agricole e dei piccoli agricoltori facilitando il loro accesso alla terra, rafforzando il ruolo delle donne, l’uguaglianza di genere e il ricambio generazionale. La sicurezza alimentare richiede anche politiche mirate a garantire la effettiva gestione e l’uso sostenibile delle risorse naturali, coinvolgendo le comunità locali nel rispetto delle loro identità. Questo modello di crescita risponde anche ai requisiti delle aree rurali meno sviluppate dove bisogna aumentare la produzione locale sostenibile”.“Il riconoscimento dell’importanza delle piccole imprese e di quelle familiari – ha commentato a questo proposito il Ministro – è un traguardo importante per un Paese come il nostro, dove la dimensione media delle aziende è di sei ettari”. “In ogni seme coltivato – ha aggiunto Zaia – c’è la storia di un popolo e le sue tradizioni: il Vertice ha riconosciuto questo principio base della nostra politica agricola e chiederà che venga riconosciuto anche dai Capi di Stato e di Governo, gettando le basi per una nuova agricoltura mondiale, capace di fare dei saperi del passato la solida base per costruire un nuovo futuro, di crescita e pari opportunità”.

Lo sviluppo delle rinnovabili – Crescita e sviluppo passano inevitabilmente da un aumento della produzione agricola, che va quindi bilanciata adeguatamente con la produzione di energia rinnovabile da biomasse, “in modo da fornire una risposta ai nostri fabbisogni energetici, economici, ambientali,  agricoli e, allo stesso tempo, non compromettere la sicurezza alimentare”, come stabilito dalla Dichiarazione della Conferenza di Alto Livello sulla Sicurezza Alimentare Mondiale del giugno 2008. Analogamente, i Ministri hanno sottolineato il loro “appoggio al processo consultivo e di rapida costituzione della Global Partnership secondo gli orientamenti forniti dalla Dichiarazione di Toyako. Questa Partnership dovrebbe essere dotata di una dimensione politica mondiale volta a migliorare il coordinamento e a una maggiore coesione per le strategie e le politiche internazionali che hanno un impatto sulla Sicurezza Alimentare Mondiale. Una rete globale di esperti di alto livello sull’agricoltura e l’alimentazione dovranno provvedere, all’interno della partnership, a effettuare analisi scientifiche e a evidenziare i fabbisogni e i rischi futuri”.

La soddisfazione di Zaia – “Abbiamo avviato un percorso condiviso con tutti i nostri partner nei diversi continenti del mondo sul tema della sicurezza alimentare, proprio qui a Cison di Valmarino e sotto la presidenza italiana – ha aggiunto Zaia – . L’apprezzamento di tutti i Paesi presenti al vertice per questa iniziativa è stato unanime. Abbiamo messo nero su bianco il mondo che vogliamo: un mondo in cui la fame non sia più una piaga per 140 Mln di bambini e non uccida un Mld di persone all’anno; un mondo in cui l’accesso al cibo e ad alimenti salubri, sufficienti e nutrienti sia, in una sola parola, un fatto ‘normale. Sono molto soddisfatto – ha concluso il Ministro – che gli occhi del mondo siano stati puntati per tre giorni su un settore determinante per il nostro futuro, un settore troppo spesso ignorato e non considerato un’attività produttiva nobile e importante. Abbiamo voluto, uniti, rimettere questo tema al centro dell’attenzione dei media e lavoreremo perché sia anche il cuore dell’agenda politica del futuro”.

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