Il Ministro Luca Zaia interviene al dibattito “Viaggio tra i mille colori del turismo rurale”on line da oggi su AIOL, il giornale telematico dell’agricoltura italiana edito dal Mipaaf, il cui sito è www.agricolturaitalianaonline.gov.it.
Il ministro Zaia – "Dalla crisi che stiamo attraversando – ha affermato il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali – emerge un dato chiaro: bisogna difendere l’agricoltura e i suoi valori non solo economici. L’agricoltura del nostro Paese poggia su basi solide, l’Atlante nazionale conta oltre 4.500 prodotti tipici e sul lavoro dei nostri agricoltori, custodi della tradizione e dell’identità dei nostri prodotti, vanto del Made in Italy nel mondo”. Il Ministro ha continuato affermando che “sono le specificità paesaggistiche e ambientali dei singoli territori che danno ai prodotti italiani caratteristiche uniche di gusto e qualità. Specificità che costituiscono delle attrazioni turistiche che tutto il mondo ci invidia e che fanno divenire l’esperienza di viaggio un momento di esplorazione e conoscenza delle buone abitudini alimentari e delle produzioni enogastronomiche di qualità”. Partecipano al dibattito: Chiara Lungarotti, Vittoria Brancaccio, Tulio Marcelli, Walter Trivellizzi, Francesca Ghersinich, Walter Brunello, Paolo Massobrio, Romano Toppan, Anthony La Salandra
Chiara Lungarotti, Presidente Movimento turismo del vino – Per promuovere le molteplici tipicità le "Strade dei vini" così come sono state pensate e strutturate sono sicuramente importanti ed utili, ma non bastano. Servono, piuttosto, la presa di coscienza da parte degli imprenditori del fatto che il patrimonio agricolo può costituire un’enorme ricchezza anche dal punto di vista turistico, la formazione di personale specializzato, in grado di promuovere al meglio tale ricchezza, rivolgendosi ad un pubblico sempre più attento e preparato.
Vittoria Brancaccio, Presidente di Agriturist Nazionale – Le aziende agrituristiche italiane rappresentano senz’ altro la punta avanzata della multifunzionalità e sono un nodo fortemente intersettoriale nei diversi territori del nostro paese, ponendosi come un punto di congiunzione tra le produzioni agricole, il consumatore, e le altre realtà turistiche e imprenditoriali della zona.
Tulio Marcelli, Presidente nazionale Terranostra – L’agriturismo si conferma anche quest’anno una delle mete preferite dagli italiani per trascorrere le vacanze in tutta tranquillità e a diretto contatto con la natura.
Walter Trivellizzi, Presidente nazionale Turismo verde – Oggi vi è la possibilità, ed i numeri del nostro agriturismo lo testimoniano, di attrarre verso le imprese agricole una domanda crescente di beni anche immateriali che può essere inquadrata in un contesto di mercato turistico e non più solamente agricolo.
Francesca Ghersinich, Direttore Didattico dell’International Master in Tourism & Leisure al MIB School of Management – Lancio un’idea: quest’estate potremmo scegliere per le nostre vacanze in famiglia un agriturismo in Abruzzo. E’ una soluzione ottimale anche per chi non vuole rinunciare alla vacanza al mare. E’ un modo per affrontare la crisi nella crisi. E’ un sostegno concreto all’economia della regione. Semplice, come tutte le belle cose della vita
Walter Brunello, Presidente Buonitalia Spa – L’agroalimentare è il settore economico più importante dei nostri territori proprio perché, da sempre, l’agricoltura italiana si fonda sul forte legame con la propria terra dando vita a produzioni di eccellente qualità, favorendo così il turismo enogastronomico.
Paolo Massobrio, esperto di enogastronomia ed economia agricola e membro della commissione enogastronomia del ministero del Turismo – Il turismo enogastronomico si deve declinare in nomi di paesi precisi: Gaiole in Chianti, Vignale Monferrato, Cinto Euganeo, per fare alcuni esempi. Ed in ognuno di questi e altri paesi vi è la cifra del genio italiano, vi è la sua storia e la sua identità.
• Romano Toppan, studioso di economia e sviluppo rurale e consulente della Commissione europea per il turismo – Il turismo e la sua capacità di offrirsi come "mainstream" di nuove forme di competitività territoriale, persino di "inventare" i vantaggi competitivi della arretratezza, là dove il mantenimento di "memorie" e di siti ancora incontaminati e il passato ancora vivo in tutte le sue espressioni, può contribuire a sfatare il mito che la "competitività" sia legata alla innovazione tout court.
Anthony La Salandra, Ricercatore su tematiche dell’Economia del turismo all’Università Ca’Foscari – Se si pensa al contesto globale odierno, in cui la quantità generale di sollecitazioni commerciali di ogni genere appare ormai fuori controllo, questo binomio di mutua soddisfazione tra territorio rurale e visitatore, soprattutto nei contesti di fruizione diretta, appare la via su cui proseguire gli sforzi del comparto agroalimentare: soddisfare e mettersi al servizio del curioso visitatore facendola diventare un’esperienza educativa che lo renda nel tempo un fedele consumatore di enogastronomia di qualità.