Critiche Cia sulla Pac

Botta e risposta fra la Cia Toscana e il Ministro Zaia, sull’articolo 68.

L’"accusa" della Cia Toscana – La proposta del ministro Zaia sulla destinazione delle risorse dell’art 68 della Pac, rappresenta una pugnalata al cuore dell’agricoltura toscana e alla qualità delle sue produzioni agroalimentari. Lo sottolinea la Cia Toscana intervenendo sulla proposta del Ministro alle Politiche agricole alimentari e forestali, Luca Zaia, in merito al Regolamento Ue che dovrebbe incentivare azioni di valorizzazione della qualità e di aggregazione del prodotto e logiche di filiera, ma che nella proposta del ministro Zaia va in tutt’altra direzione. Senza modifiche significative – sottolinea la Cia Toscana – è meglio ripristinare la decurtazione dei premi Pac (Politica agraria comune) e restituire i soldi agli agricoltori. La Cia Toscana, apprezza, intanto, l’intervento della parlamentare toscana Susanna Cenni, membro della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, quando dichiara la preoccupazione che “una percentuale dai premi Pac, in Italia vada a beneficio di alcuni settori dell’agricoltura italiana, penalizzando fortemente le regioni del centro e, tra queste, la Toscana,  avvantaggiando di fatto solo l’agricoltura di alcuni territori e comparti produttivi", come dimostrato nella vicenda delle "quote latte". "L’utilizzo delle risorse della Pac per finanziare il fondo di solidarietà nazionale sulle calamità naturali – si legge in una nota della Cia Toscana -, è politicamente sbagliato, soprattutto sul piano del procedimento. Si tratterebbe di una vera e propria “distrazione di fondi” usare i soldi degli agricoltori per finanziare una azione che invece appartiene alla categoria dell’intervento pubblico". Inoltre, prosegue la Cia Toscana, togliendo risorse dal sostegno ai processi di qualità, si rischia di fare un danno grave all’agricoltura, soprattutto per quelle regioni come la Toscana, che hanno fatto della qualità l’asse portante della propria strategia di sviluppo. "Le molte critiche che sono state fatte alla proposta – conclude la Cia Toscana -, dovrebbero indurre il Ministro ad aprire un tavolo di confronto con tutte le rappresentanze del mondo agricolo, le regioni,  ed ascoltare anche le proposte, per trovare una soluzione equilibrata nell’interessere generale di tutta l’agricoltura".

La replica del Ministro Zaia – “La CIA continua a fare da cinghia di trasmissione dell’agonizzante Partito Democratico. Senza rendersi conto che raccontando bugie non si prendono voti e ci si squalifica agli occhi degli agricoltori i cui interessi reali, invece, si dovrebbero difendere". Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia sulle polemiche sollevate dalla CIA, evidentemente stimolata dall’On. Susanna Cenni del PD sulla distribuzione delle risorse previste dall’articolo 68 della PAC. “I settori e le aree di intervento dell’articolo 68 dell’Health Check, vale la pena ribadirlo, sono tutti da definire in una sede multilaterale, qual è la Conferenza Stato Regioni. Non è quindi ammissibile – prosegue Zaia – formulare giudizi chiaramente influenzati da valutazioni di convenienza politica, salvo poi sedersi attorno al tavolo, come se nulla fosse, a consultazione elettorale avvenuta". “È evidente a tutti, infatti, e ancor più dovrebbe esserlo alla CIA e all’On. Cenni – che la CIA ovviamente non può che ‘apprezzare’ – che la bozza presentata ad oggi è, appunto, una bozza, un documento tecnico che deve ancora passare al vaglio politico di tutte le Regioni. Come sempre, e come dovrebbe sapere bene chi dice di rappresentare gli interessi degli agricoltori, l’iter prevede – ha proseguito Zaia – il passaggio del documento in sede di Comitato tecnico Assessori e di Conferenza Stato-Regioni, previsti rispettivamente per il 25 giugno e il 2 luglio. È in quelle sedi che le varie parti, compresa ovviamente la Regione Toscana, presenteranno i propri pareri e giudizi. Se poi si vuole fare della propaganda la si faccia: evidentemente il centrosinistra e la CIA pensano che il normale processo democratico sia ormai obsoleto e che sia più fruttuoso il processo alle intenzioni via agenzia di stampa". “Riguardo al Fondo di Solidarietà Nazionale, invece di dire sciocchezze la CIA chieda conto dei 154 milioni di Euro per l’FSN dello scorso esercizio, mai finanziato dal Governo Prodi e dagli amici della CIA. Se c’è molto da ridistribuire questa volta – ha concluso Zaia – è anche grazie al lavoro svolto in Europa da questo Ministro e da questo Governo”.

 

 

 

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