E’ stato sospeso il presidio di quasi un migliaio di allevatori della Coldiretti alla frontiera del Frejus per salvare il vero Made in Italy dall’importazione di sottoprodotti e surrogati da spacciare come italiani in formaggi e latticini e per combattere le distorsioni nel passaggio del latte dalla stalla alla tavola con un aumento dei prezzi del 300 per cento. In poche ore decine di autotreni hanno passato la frontiera per trasportare latte a lunga conservazione mentre gli altri contenevano polvere di latte. In Italia – precisa la Coldiretti – si producono 11 miliardi di chili di latte ma vengono importati ben 1,3 miliardi di chili di latte sterile, 86 milioni di chili di cagliate e 130 milioni di chili polvere di latte destinate ad alimentare la vendita di formaggi del finto Made in Italy all’insaputa dei consumatori. A partire dal primo gennaio 2009 – denuncia la Coldiretti – puo’ essere incorporato fino al 10 per cento di caseina e caseinati nel formaggio, al posto del latte, secondo quanto previsto dal regolamento (CE) n. 760/2008 del 31 luglio 2008. Una situazione che – conclude la Coldrietti danneggia allevatori e consumatori e contribuisce alla mancanza di trasparenza all’interno della filiera. La Coldiretti è impegnata nel progetto per costruire una “filiera agricola tutta italiana” per la vendita del prodotto agricolo “cento per cento italiano” firmato dagli agricoltori, attraverso la piu’ estesa rete commerciale nazionale che coinvolge duemila mercati di campagna amica e duemila punti di vendita delle cooperative, mille dei consorzi agrari, cinquemila agriturismi e diecimila aziende agricole, ma coinvolgerà anche la rete della ristorazione a chilometri zero e la distribuzione che intenderà partecipare. Un impegno per smascherare il finto Made in Italy e combattere le inefficienze e le speculazioni per assicurare acquisti convenienti alle famiglie e – conclude la Coldiretti – sostenere il reddito degli agricoltori.
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