Desertificazione mette a rischio il made in Italy

I cambiamenti climatici con il surriscaldamento del pianeta favoriscono la desertificazione con la sottrazione alla coltivazione dei terreni piu’ fertili alla coltivazione, ma provocano anche la modificazione delle condizioni ambientali tradizionali per la stagionatura dei salumi, per l’affinamento dei formaggi o l’invecchiamento dei vini, mettendo a rischio il patrimonio di prodotti tipici Made in Italy che vale oltre 20 miliardi di euro. E’ quanto afferma la Coldiretti in occasione della giornata mondiale della desertificazione che interessa in Italia il 21 per cento del territorio soprattutto in Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna, secondo il corpo forestale.

Nuova sfida – i tratta di processi – continua la Coldiretti – che rappresentano una nuova sfida per l’impresa agricola che deve interpretare il cambiamento e i suoi effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio. Servono – prosegue la Coldiretti – interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali del piano irriguo nazionale, campagne di informazione ed educazione sull’uso corretto dell’acqua, un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni a basso fabbisogno idrico.

Clima –  Ma il contrasto ai cambiamenti climatici può venire anche dai comportamenti individuali anche a tavola. Ogni pasto percorre mediamente quasi duemila chilometri prima di giungere sulle tavole. La distribuzione commerciale dei prodotti alimentari, con i lunghi trasporti e le inefficienze di natura logistica, è – sottolinea la Coldiretti – tra le principali responsabili su scala globale dell’emissione di gas a effetto serra. Con semplici accorgimenti nella spesa e nel consumo degli alimenti ogni famiglia italiana può tagliare i consumi di petrolio e ridurre le emissioni di gas ad effetto serra di 2mila chilogrammi (CO2 equivalenti) all’anno. Scegliere prodotti locali e di stagione, ridurre al minimo gli imballaggi, fare acquisti di gruppo, recarsi alla spesa riciclando le buste, ottimizzare il consumo di energia nella conservazione e nella preparazione dei cibi, evitare di apparecchiare con piatti e bicchieri di plastica sono, insieme alla raccolta differenziata, alcuni dei comportamenti suggeriti dal decalogo della Coldiretti.

IL DECALOGO COLDIRETTI – SALVA IL CLIMA A TAVOLA: ISTRUZIONI PER L’USO

– Preferire l’acquisto di prodotti locali che non devono subire lunghi trasporti con mezzi inquinanti;
scegliere frutta e verdura di stagione che non consumano energia per la conservazione;
– ridurre le intermediazioni fino a fare acquisti direttamente dal produttore per evitare passaggi di mano del prodotto che spesso significano inutili trasporti;
– privilegiare i prodotti sfusi che non consumano imballaggi;
– acquistare confezioni formato famiglia rispetto a quelle monodose per ridurre il consumo di imballaggi per quantità di cibo consumato;
– fare acquisti di gruppo (anche in condominio) per ridurre i consumi di energia nei trasporti per fare la spesa;
– riutilizzare le borse per la spesa e servirsi di quelle fatte con materiali biodegradabili di origine agricola nazionale o di tela invece di quelle in plastica;
– ottimizzare l’energia consumata nella preparazione e conservazione dei cibi con pentole e frigoriferi a basso impatto;
– evitare di servire a tavola con piatti e bicchieri di plastica che consumano energia e inquinano l’ambiente;
– fare la raccolta differenziata per consentire il recupero di energia dai rifiuti prodotti.

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