Secondo i dati diffusi oggi dall’Irpet (Istituto Regionale Programmazione Economia Toscana), nel 2008 in Italia si è registrata una caduta del PIL dell’1%, determinata soprattutto dalle esportazioni (-3,9%), mentre in Toscana gli effetti della caduta del PIL (-1,2%) sono stati determinati dal calo delle esportazioni (-8%) e mitigati dalla tenuta della stagione turistica e dall’andamento della annata agraria (+4,4%). La performance agricola, dunque, nel 2008 ha contribuito alla tenuta dell’economia toscana. Si tratta indubbiamente di un dato positivo, ma che non sembra potersi confermare per il 2009 e che non compensa la contrazione del 20% degli ultimi otto anni.
Le criticità – Si tratta di dati che mettono in evidenza tutte le criticità con le quali si misurano gli agricoltori. È ormai evidente, come la Cia Toscana ha più volte denunciato, che la crisi dei mercati, con la conseguente contrazione degli ordinativi, e il deterioramento della forbice tra costi e ricavi hanno determinato sin dagli ultimi mesi del 2008 maggiore sfiducia tra gli operatori agricoli. La stessa indagine IRPET registra il progressivo calo delle quotazioni delle produzioni agricole all’origine (-10,8% per i girasoli; – 4,1% per l’olio d’oliva, – 2,8% per la carne; -3,4% nelle esportazione dei vini; etc.) che, accompagnato dal cattivo andamento stagionale (soprattutto nel periodo delle semine), annuncia un 2009 preoccupante, del quale si avvertono gli effetti.
Le previsioni – "La previsione della caduta del PIL regionale di un ulteriore 4,9% interesserà tutti i settori – ha commentato Valentino Vannelli vicepresidente Cia Toscana – con effetti disastrosi sull’economia e l’occupazione agricola. Per questo occorre agire rapidamente, innestando tutte le residue risorse, coinvolgendo l’intero apparato produttivo ed economico, migliorando il livello di efficienza della macchina pubblica"."In questa situazione – ha proseguito Giordano Pascucci presidente di Cia Toscana – si rendono ancora più urgenti alcuni provvedimenti che abbiamo più volte sollecitato. In particolare riteniamo urgente sbloccare e velocizzare l’erogazione dei finanziamenti previsti dal PSR e erogare rapidamente i contributi agricoli “a premio” (PAC, misure agroambientali, etc.). Ciò contribuirebbe sicuramente a coprire con gli investimenti questo periodo di stagnazione e contrazione dei consumi. Si tratta di provvedimenti che, pur non aggiungendo un euro alla spesa pubblica, contribuirebbero alla tenuta del sistema economico regionale e alla riorganizzazione dell’apparato produttivo agricolo. La governance agricola – prosegue Pascucci – deve migliorare la propria efficienza. In questa situazione non è più ammissibile assistere a ritardi nella pubblicazione delle graduatorie sui bandi del PSR".
Strategie di rilancio – "Occorre aprire rapidamente tutte le misure previste dal PSR – afferma la Cia Toscana, così come occorre vigilare affinché le proposte di ripartizione dei fondi previsti dall’art. 68 della PAC non penalizzino l’agricoltura toscana". E, a tale proposito, Cia Toscana invita la Regione Toscana a sviluppare ogni iniziativa verso il Governo nazionale finalizzata a mantenere gli impegni assunti per finanziare il Fondo di solidarietà nazionale sulle calamità naturali e a non utilizzare, a tale scopo, le risorse dell’art. 68 della PAC. Una soluzione del genere, prosegue la Cia Toscana, “toglierebbe risorse dal sostegno ai processi di qualità, col rischio di fare un ulteriore danno all’agricoltura, soprattutto per quelle regioni come la Toscana, che hanno fatto della qualità l’asse portante della propria strategia di sviluppo”.