Ai contribuenti che hanno necessità di prestazioni di lavoro domestico si offre una interessante alternativa all’assunzione di colf o badanti. Un sistema semplice, dai costi contenuti ma con alcuni limiti operativi. Il ricorso ai buoni lavoro (voucher) interessa le prestazioni temporanee di lavoro domestico svolte in maniera occasionale e che non danno luogo, per il lavoratore con riferimento allo stesso datore di lavoro, a compensi superiori a € 5 mila annui. Tali attività, proprio per la loro natura occasionale ed accessoria, non sono riconducibili ad un rapporto di lavoro dipendente. Con questo sistema il lavoratore non ha diritto ai trattamenti di malattia, maternità e disoccupazione ed agli assegni familiari. Per i cittadini extracomunitari il sistema voucher non consente il rilascio od il rinnovo del permesso di soggiorno.
I voucher – Il valore di ogni singolo voucher è di € 10 euro, a cui corrisponde un corrispettivo netto per il lavoratore, di € 7,50. Il numero dei voucher giornalieri con cui è ricompensato il lavoratore non è prestabilito, pertanto, è lasciato alla “libera contrattazione”. E’ escluso da ogni imposizione fiscale e non incide sullo stato di disoccupazione. Il datore di lavoro ed il lavoratore devono registrarsi all’Inps. Il datore di lavoro deve poi inviare la richiesta dei voucher che dovranno essere preventivamente pagati al medesimo Istituto. Conclusa la prestazione il datore di lavoro dovrà comunicare all’Inps quanti voucher ha consegnato al lavoratore. Per tutta l’assistenza del caso gli interessati possono riferirsi al Patronato INAC promosso dalla Confederazione.