Malattie professionali, cosa sono, quali sono le più frequenti e cosa fare? Spetta un importante indennizzo economico per autonomi e dipendenti. In genere la malattia professionale è contratta a seguito di una prolungata esposizione a sostanze o agenti nocivi direttamente utilizzati o presenti nell’ambiente di lavoro. Le più frequenti sono:
a) l’asma bronchiale e alveolite allergica, che colpiscono l’apparato respiratorio e sono causate dall’inalazione di polveri o sostanze nocive che provocano una reazione allergica. Possono essere contratte dai lavoratori del settore industriale che utilizzano gomme, plastiche, metalli e tinture e del settore agricolo per il contatto con polveri da fieno, farine, peli di animale e composti chimici e organici;
b) le malattie cutanee come le dermatiti, ulcerazioni, tumori della pelle alle quali sono frequentemente esposti i lavoratori del settore edile, per l’uso di cemento e di altri materiali quali gesso, calce viva, marmo ecc.;
c) le malattie da radiazioni solari, che costituiscono un rischio per i lavoratori che svolgono abitualmente lavori all’aria aperta, ad esempio i muratori, gli agricoltori, gli operai di cantieri stradali, gli addetti a stabilimenti balneari;
d) la sordità, o riduzione dell’udito, causate da esposizione prolungata a rumori intensi provocati, ad esempio, da macchine industriali, mezzi agricoli, ecc. La malattia è diffusa tra i lavoratori metalmeccanici, i falegnami, i marmisti;
e) l’artrosi vertebrale, per chi ha svolto lunghi periodi di attività come trattorista o addetto alle macchine per il movimento terra;
f) l’ernia discale lombare derivante da vibrazioni trasmesse al corpo, come nel caso di utilizzo non occasionale di motoseghe o martelli pneumatici;
g) la sindrome del tunnel carpale, frequente nei lavoratori che usano abitualmente il mouse del computer e in quelli dei settori tessili e calzaturieri esposti ad una ripetuta sollecitazione del polso.
Il lavoratore che subisce un infortunio sul lavoro o pensa di aver contratto una malattia professionale deve darne immediata comunicazione al datore di lavoro che, a sua volta, deve presentare la denuncia all’Inail. La denuncia può essere effettuata dallo stesso lavoratore, quando il datore di lavoro omette di farlo, oppure quando una malattia insorge dopo la cessazione dal lavoro. Presso gli uffici della Confederazione lavoratori hanno a disposizione il servizio medico-legale per valutare l’eventuale presenza di malattie professionali, oltre ad operatori esperti che li possono assistere in tutti gli adempimenti amministrativi.
Malattie professionali, quello che c’è da sapere
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