Nel 2009 sono nate più imprese agricole che industriali. E’ quanto ha reso noto il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel corso dell’Assemblea nazionale svoltasi, a Palazzo Rospigliosi, a Roma. I dati elaborati da Infocamere confermano il ruolo anticiclico del settore primario, che nel primo semestre di quest’anno ha visto nascere 18.863 imprese in agricoltura contro le 15.556 dell’industria.
Capacità di crescita – Numeri dai quali emerge – sottolinea la Coldiretti – la capacità di crescita e innovazione del settore che sta attraversando una fase di profondo cambiamento grazie all’ampliamento del campo di attività dalla semplice coltivazione ed allevamento a quella di trasformazione e vendita, ma di cura dell’ambiente, didattiche, ricreative e sociali. Alla scomparsa di molte aziende marginali fa da contraltare – continua la Coldiretti – la nascita di imprese estremamente innovative spesso condotte da giovani che rispondono alle nuove domande di sicurezza alimentare e ambientale dei cittadini.
Deflazione – Tutto ciò – rileva Coldiretti – nonostante nelle campagne i prodotti agricoli si trovino in piena deflazione con un calo del 16 per cento a giugno, secondo Ismea, al contrario dei prezzi al dettaglio che per l’Istat hanno fatto registrare aumenti dell’1,9 per cento, quasi quattro volte il valore medio dell’inflazione. Il record della riduzione nei campi si è verificato per i cereali con un crollo dei prezzi alla produzione del 33,3 per cento rispetto allo scorso anno, ma sugli scaffali ìl dato aggregato di pasta, pane e cereali è salito del 2,2. In campagna sono in calo le quotazioni di vini e oli di oliva che su base annua hanno registrato, rispettivamente, contrazioni del 23,6 per cento e del 20,4 per cento, e anche della frutta (-21,7 per cento) che pero’ al supermercato aumenta del 2,6 per cento. Nell’attività di allevamento – continua la Coldiretti – il confronto su base annua segnala una variazione negativa per i prezzi alla produzione di suini (- 4,9 per cento) e bovini (- 5,8 cento). Ancora più accentuato il calo delle quotazioni dei lattiero-caseari, che rispetto al giugno 2008 registrano in media una flessione del 14,7%, mentre segnano un meno 1,1% i prezzi degli ovicaprini.
Prezzi in aumento – Il fatto che i prezzi dei prodotti alimentari continuino ad aumentare su base tendenziale nonostante il crollo dei prezzi alla produzione dimostra – sottolinea la Coldiretti – la presenza di pesanti distorsioni nel passaggio degli alimenti dal campo alla tavola che colpiscono gli agricoltori ed i consumatori. E’ per questo che Coldiretti si è impegnata nella realizzazione una filiera agricola tutta italiana, un grande sistema agroalimentare, che premi i produttori e offra ai consumatori prodotti di qualità e a un prezzo giusto, attraverso la più estesa rete commerciale nazionale che coinvolge duemila mercati di campagna amica e duemila punti di vendita delle cooperative, mille dei consorzi agrari, cinquemila agriturismi e diecimila aziende agricole, ma coinvolgerà anche la rete della ristorazione a chilometri zero e la distribuzione che intenderà partecipare. Un tassello importante di questo progetto è l’accordo che Coldiretti e Unci hanno firmato per realizzare la più grande centrale cooperativa agroalimentare nazionale