Foreste e boschi italiani sempre più sicuri. La gestione forestale Pefc punta ad una maggiore qualità – che vuol dire legno certificato, garantito e con più alto valore economico, nonché prevenzione agli incendi -, e si rinnova, con una costante autovalutazione per un miglioramento continuo. A cinque anni dal riconoscimento a livello internazionale dello schema Pefc italiano – per la certificazione della gestione forestale sostenibile – , è iniziata (dal 25 luglio per 60 giorni) la consultazione pubblica per la versione rivisitata degli standard.
Italia 16esima – L’Italia con oltre 700mila ettari di boschi certificati per la loro gestione, ha un patrimonio boschivo sostenibile da un punto di vista sociale, economico e ambientale: numeri che valgono al territorio nazionale il 7,5 per cento di boschi certificati (rispetto a tutta la superficie boscata italiana) per la loro buona gestione, e in piena media internazionale, posizionano l’Italia al 16esimo posto nel mondo per la diffusione della certificazione forestale.
Miglioremento continuo – "Questa fase di “rimodulazione” degli standard di buona gestione dei boschi – spiega Antonio Brunori, segretario di Pefc Italia – è una delle caratteristiche peculiari dello schema di certificazione Pefc, che si impone una costante e periodica autovalutazione attraverso la logica del “miglioramento continuo”. Ovvero la verifica periodica dei propri indicatori di qualità, apprendendo dall’esperienza in campo, dai suggerimenti di esperti e attori della filiera foresta-legno e dagli aggiornamenti che vengono dal mondo accademico e scientifico. In questo modo si alza l’asticella delle soglie critiche da rispettare e il numero dei parametri da verificare in campo e si affrontano i problemi legati all’applicazione delle procedure".
Partnership – Questa fase di divulgazione e di richiesta di modifiche e commenti segue la consultazione iniziata 18 mesi fa tra tutti i proprietari forestali già certificati, seguita poi dai lavori di un Forum, a cui ha fatto seguito un ulteriore confronto telematico nel sito del Pefc (www.pefc.it) aperto ai rappresentanti della filiera bosco-legno e della società civile, da Altroconsumo alla Federlegno Arredo, dalle ONG ambientaliste a Federforeste, dal CAI ai rappresentanti di Regioni e di Province. Il processo terminerà con la definizione del documento finale da parte del CdA del Pefc Italia da presentare al Pefc Internazionale per la successiva approvazione delle regole italiane di corretta gestione forestale.
Violini Stradivari e case antisismiche – Questi boschi certificati, per giunta, producono il 75% della produzione del legno di tutti i boschi italiani: materiale che è famoso in tutto il mondo perché produce il legno di “risonanza” per violini, violoncelli e pianoforti acquistato persino dai giapponesi (i violini Stradivari erano fatti con legno di abete rosso della Valdifiemme; le viole più costose al mondo sono fatte con acero e abete rosso della foresta di Tarvisio). Inoltre il legno certificato si è rivelato essere perfetto per le costruzioni antisismiche (come ha dimostrato la casa di sette piani che ha resistito con successo al test antisismico considerato dai giapponesi il più distruttivo per le opere civili: la simulazione del terremoto di Kobe del 1995, con magnitudo 7,2 scala Richter (come si può vedere dal filmato presente su Youtube http://www.youtube.com/watch?v=pI3tMQ20mzs).
No agli incendi – Con la certificazione forestale Pefc serve anche per valorizzare il legno nazionale, per dargli visibilità e portare nel mondo l’immagine dell’Italia, che gestisce correttamente i propri boschi e li valorizza. Ad esempio, nella quasi totalità dei boschi certificati gli incendi forestali sono praticamente inesistenti, segno tangibile che, anche se il clima è sfavorevole e i piromani vogliono colpire, la sorveglianza e la pulizia dei boschi (cioè gestione attiva e prevenzione) sono la chiave di successo per questa calamità.