La crisi più grave degli ultimi venti anni per l’agricoltura toscana. Lo denuncia la Cia Toscana, allarmata per una crisi economica che sempre più sta strangolando il settore. Sono in ginocchio tutti i settori produttivi più importanti dell’agricoltura toscana: “E’ drammatica la crisi della zootecnia – afferma il presidente della Cia Toscana, Giordano Pascucci – dove una bella fetta delle aziende rischiano la chiusura. E poi dobbiamo sottolineare la perdita di redditività del settore cerealicolo rischia di indurre gran parte dei produttori toscani a rinunciare alle prossime semine; si assiste ad un verticale crollo dei prezzi del vino e dell’olio; e, come se non bastasse, – aggiunge Pascucci – continua ad essere in grave crisi il settore floricolo”.
Strategie di rilancio – Di fronte ad un tale quadro di crisi generalizzata – sostiene la Cia regionale – nemmeno i processi di diversificazione, di forte legame con il territorio e di qualificazione delle produzioni toscane, pur rimanendo le uniche strategie percorribili per l’agricoltura toscana, riescono a riportare equilibrio nell’economia dell’impresa agricola toscana. Cosa serve? “Di sicuro – spiega Pascucci – ci vuole più agricoltura nelle politiche economiche e di sviluppo, così come nelle nelle scelte di governo del territorio e delle infrastrutture, e nelle politiche sociali”. La Cia si rivolge così alla Regione Toscana chiedendo risposte rapide ed efficaci alle emergenze, con obiettivi ed interventi da raggiungere in questo scorcio di fine Legislatura: in primis – dice la Cia Toscana – è urgente la semplificazione burocratica, snellendo i procedimenti amministrativi, con una “governance” territoriale e delle competenze. E’ necessario sostenere le imprese, rafforzarne l’organizzazione economica e le filiere produttive. Quindi governare il territorio, regolamentando l’uso del territorio favorendo l’attività produttiva e scoraggiando la rendita. Inoltre – sostiene la Cia – è necessario promuovere l’innovazione per affrontare le sfide del futuro”. Insomma la Toscana deve poter essere protagonista nelle politiche nazionali ed europee per l’agricoltura.
Nuove sfide – “Alla Regione – aggiunge Pascucci – chiediamo l’assunzione di un impegno risoluto nelle sedi istituzionali nazionali ed europee, affinché faccia pesare le esigenze e le richieste dell’agricoltura toscana. Per uscire dalla crisi occorre una grande determinazione per fare sì che le scelte operate dalla politica si traducano rapidamente in strumenti attuativi ed in concrete ricadute sulle imprese e sull’economia. Ci attendono sfide impegnative per uscire dalla crisi e per costruire un futuro sostenibile per l’agricoltura, per le aree rurali, per le imprese agricole e per gli agricoltori. Per questo operiamo per individuare percorsi e soluzioni condivise, approcci ed obiettivi che – conclude il presidente di Cia Toscana -, dovrebbero essere perseguiti con maggiore convinzione anche da tutte le rappresentanze del settore, superando inutili divisioni e contrapposizioni ormai anacronistiche”.