Nasce a Bari l’Osservatorio nazionale per la formazione permanente per le professioni di agronomo e forestale. E’ il frutto del protocollo d’intesa siglato quest’oggi nel capoluogo pugliese – in occasione del 70esimo anniversario della Facoltà di Agraria barese – fra il Conaf, Consiglio dell’ordine nazionale dei dottori agronomi e dottori forestali, tutte le 23 Facoltà di Agraria italiane e l’Ordine nazionale dei tecnologi alimentari.
Il progetto – L’Osservatorio sulla formazione, aggiornamento permanente e orientamento alla ricerca professionale dei dottori agronomi e dottori forestali è costituito da 5 rappresentanti designati dal Conaf, altri espressi dalla Conferenza dei presidi delle Facoltà di Agraria, e tecnologi alimentari. Obiettivo del protocollo è di stabilire un mutuo scambio formativo tra la professione e le Università, come occasione di confronto e miglioramento sugli orizzonti professionali. “Parte da Bari – ha affermato il presidente Conaf Andrea Sisti – un percorso che ci vede coinvolti con il mondo accademico. Una strada che rappresenta un punto cruciale della nostra professione perché c’è sempre più la necessità di realizzare un economia basata sulla conoscenza più competitiva che sia in grado di realizzare una crescita economica sostenibile, accompagnata da nuove e migliori condizioni e una maggiore coesione sociale”.
Formazione permanente – “Siamo convinti – ha aggiunto Sisti – che l’insegnamento e la formazione permanente del dottore e del dottore forestale, coerenti con il progresso delle scienze e delle tecnologie, siano necessari per rispondere alle esigenze della professione che derivano dalle necessità della società. Verrà promossa la conoscenza dell’offerta formativa delle facoltà di agraria, dello sviluppo della professione e dei percorsi di formazione permanente nei confronti di tutte le parti interessate al loro operato”. Con questo protocollo il Conaf, le Facoltà di Agraria e i tecnologi alimentari definiscono le linee guida per il miglioramento qualitativo della formazione di accesso dei laureati all’ordine e della formazione-aggiornamento dei professionisti. “Si promuove inoltre – afferma il presidente della conferenza dei presidi della facoltà di agraria, Francesco Pennacchi – il processo di accreditamento dei percorsi di formazione-aggiornamento professionale; e la cooperazione per promuovere e rafforzare il reciproco riconoscimento, tra i diversi paesi, delle competenze professionali di agronomi e forestali e dei percorsi della formazione permanente, con particolare riferimento ai paesi dell’Unione europea”. “Bisogna guardare al futuro in un’ottica di aggiornamento e formazione continua – ha detto Giovanni Carlo Criscuoli, presidente del consiglio nazionale dei tecnologi alimentari -. Per i tecnologi alimentari la formazione è pane quotidiano, questo accordo può dare una duplice spinta al mondo professionale e anche a quello accademico”. “La nostra categoria – ha detto Oronzo Milillo, presidente di Federazione agronomi e forestali della Puglia – per stare al passo con i tempi e dare risposte concrete e servizi alla società ha bisogno di formazione permanente”.
Integrazione tra formazione e professione – Nelle rispettive competenze – spiega il protocollo d’intesa –, Conaf e Facoltà di Agraria promuovono la collaborazione fra tutti gli ordini provinciali e tutte le sedi universitarie, per stimolare e incrementare l’integrazione tra formazione superiore e ambiente professionale, valorizzando le conoscenze e le competenze proprie di agronomi e forestali, per facilitare l’orientamento e la progettazione per la ricerca professionale. L’anello di congiunzione tra la formazione permanente e l’esigenza professionale di aggiornamento è dato dal dovere del dottore agronomo e del dottore forestale di svolgere la propria attività professionale in coerenza con l’appartenenza alla propria organizzazione professionale nel rispetto dei principi stabiliti dall’ordinamento interno e, in particolare, dei principi individuati dal codice deontologico.
Nella foto da sinistra verso destra, Andrea Sisti, Giovanni Carlo Criscuoli e Francesco Pennacchi