Boom di partecipanti alla prima Expo-Conference dedicata ai coltivatori dell’acqua, che si è svolta a Verona il 22 e 23 ottobre. “Dalla ricerca scientifica alla piccola e media impresa, fino ai rapporti di cooperazione internazionale – ha dichiarato Stamatios Varsamos, funzionario della Commissione europea, Direzione generale per la ricerca e lo sviluppo tecnologico – sono attivi undici progetti sul settore dell’allevamento ittico, per un importo di 18 milioni di euro”. Il settore cresce del 10 per cento ogni anno a livello mondiale, eppure, secondo l’Unione europea, non vengono utilizzati tutti i fondi a disposizione per l’allevamento ittico e la ricerca. L’obiettivo di Acquacoltura Med 2009 è stato la ricerca di un giusto equilibrio di mercato fra produttori e grande distribuzione, come avviene in altri segmenti dell’agroalimentare, perché come è emerso dalla conferenza, l’acquacoltura ha un futuro in crescita e sempre più importante, per l’alimentazione della popolazione del pianeta. I dati, parlano chiaro, l’allevamento del pesce è destinato a soppiantare la pesca naturale.
Paesi Partecipanti – Alla prima Expo-Conference rivolta a tutti gli operatori dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, hanno preso parte 353 iscritti provenienti da 17 Paesi: Italia, Cipro, Grecia, Croazia, Israele, Germania, Belgio, Danimarca, Stati Uniti, Francia, Norvegia, Uganda, Zimbabwe, Tunisia, Malawi, Turchia, Ghana ed Egitto. Studiosi dall’Europa, Medio Oriente ed Africa, per due giorni hanno analizzato e approfondito, dal punto di vista tecnico-scientifico, problemi e prospettive di un comparto che in Italia, ha ricordato il presidente di Veronafiere Ettore Riello, vale oltre 600 milioni di euro e occupa più di 15mila addetti.
Prospettive – Il futuro dei coltivatori dell’acqua, come li ha definiti Pier Antonio Salvador, il presidente di Api – Associazione piscicoltori italiani, aderente a Confagricoltura – sembra piuttosto roseo. Anche perché, almeno a livello comunitario, le risorse non mancano per sostenere lo sviluppo dell’acquacoltura. A questo si aggiunge che i siti produttivi di acquacoltura italiani ricevono la benedizione del Wwf, dopo un sopralluogo che ha promosso gli impianti di troti-coltura della penisola. Secondo i primi parametri individuati dall’associazione mondiale a tutela degli animali, gli impianti italiani “sono fra i migliori al mondo – come ha spiegato Cristoph Mathiesen, delegato danese sui progetti di acquacoltura, che ha sottolineato – almeno nell’ottica della sostenibilità ambientale, per il wwf un paletto non negoziabile”. Acquacoltura Med è cosi diventato lo scenario per prove di dialogo fra l’Associazione piscicoltori italiani e il Wwf.