La crisi si fa sentire anche nel comparto avicunicolo. Lo sottolinea Confagricoltura analizzando le rilevazioni Ismea. I listini registrano un ribasso del 5,3% delle quotazioni dei polli nella settimana 19-25 ottobre 2009 rispetto alla stessa settimana dell’anno precedente; per le galline i prezzi all’origine sono rimasti su valori invariati, anche per un’offerta in diminuzione, ma di gran lunga inferiori rispetto all’anno scorso (-37,3%). Per i tacchini – ricorda Confagricoltura – siamo di fronte ad una riduzione del 3,5% delle quotazioni.
Conigli – Una sottolineatura particolare meritano i conigli, di cui l’Italia è uno dei principali Paesi produttori a livello mondiale. Le quotazioni sono state in crescita tra luglio e ottobre, ma nelle ultime settimane sono rimaste stabili, con una diminuzione del 3,7% nella settimana 19-25 ottobre 2009, rispetto alla stessa settimana dell’anno precedente. Le aziende cunicole specializzate, grazie all’elevata qualità del loro prodotto, riescono a spuntare prezzi migliori; sono in difficoltà invece le strutture meno professionali, che hanno oneri produttivi più elevati. “Quanto sta accadendo nei mercati – commenta Confagricoltura – è la dimostrazione che il rilancio del settore produttivo avicolo, e soprattutto di quello cunicolo, non potrà prescindere da iniziative finalizzate all’introduzione di innovativi sistemi produttivi, alla concentrazione ed all’organizzazione dell’offerta, alla promozione
Rosanna Paliotta