Un susseguirsi di voci sull’esenzione o meno dell’accisa sul gasolio. In mattinata di oggi sembrava abbattesri un pesante colpo sulla produzione agricola in serra (fiori, piante e ortaggi), con grande preoccupazione in Toscana (Versilia e provincia di Pistoia) e nel resto d’Italia. Infatti la circolare dell’Agenzia delle Dogane che sospende dallo scorso 3 novembre l’esenzione dell’accisa sul gasolio rischiava di avere contraccolpi durissimi per migliaia di produttori, come hanno sottolineato la Cia-Confagricoltura-Legacoop-Confcooperative della Toscana, che oggi a Livorno hanno dato vita alla mobilitazione regionale sulla crisi del settore. Poi il ministro Zaia ha rassicurato che non sarebbe cambiato niente.
Allarme – Prima la preoccupazione per una misura che può mettere in ginocchio un settore molto importante e che dà lavoro ed è un vero fiore all’occhiello del “made in Italy”. Dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali avevano fatto sapere che la Commissione non ha dichiarato illegittimo il regime attuale stabilito dall’art. 2 comma 14 della legge 203/2008. Per tali ragioni si è ritenuto – avevo detto le quattro sigle – che, in assenza di una specifica decisione che dichiari quest’ultima norma in contrasto con la normativa comunitaria, ovvero in mancanza di una legge abrogativa della disposizione vigente, le amministrazioni nazionali non possono disapplicare la norma in vigore. Fra provincia di Pistoia e Versilia operano oltre 4.000 addetti in circa 1.500 aziende floricole, ma questa spiacevole novità porterà alle aziende ad un aggravio del 20% dei costi di carburante, con reali rischi per le stesse che potrebbero essere costrette a chiudere.
La crisi del settore – Questo provvedimento, che fa seguito alla decisione della Commissione Ue che considera l’”accisa zero” per le serre un aiuto di Stato, si va, oltretutto, ad inserire in un momento di grave emergenza non solo per le produzioni in serra, ma per tutta l’agricoltura toscana. Gli imprenditori fanno i conti con una crescita opprimente dei costi e con un crollo verticale dei prezzi. E ora l’aumento per il gasolio utilizzato dai serricoltori rende lo scenario ancora più oscuro e alimenta le incertezze e i timori di tantissime imprese.
Appello per un intervento tempestivo del Governo – “Si tratta di una situazione inaccettabile – hanno detto al Porto di Livorno gli organizzatori dell’iniziativa – nelle modalità e nella sostanza, considerando che essa si abbatte su un settore già fortemente segnato da una crisi strutturale che ha portato molti serricoltori a cessare l’attività. Senza un intervento tempestivo, il pericolo è che molti imprenditori agricoli non si approvvigioneranno di carburante preferendo cessare l’attività, con gravi ripercussioni sul tessuto economico e sociale di tante realtà del nostro territorio”. Per tale motivo le organizzazioni agricole ritengono indispensabile l’”accisa zero” per il gasolio da usare nelle serre, ed invitano il Governo ad intervenire tempestivamente presso le autorità competenti e a proseguire nella sua azione a livello comunitario per contrastare una misura fortemente penalizzante per i nostri produttori in serra.
Il Ministero risponde e tranquillizza – Il quadro normativo delle accise sul gasolio utilizzato sotto serra, rimane immutato perché "per poterlo modificare – si legge in una nota diramata dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali – è necessario che la legge venga abrogata con altra legge dallo Stato o che ci sia una decisione Comunitaria che dichiari esplicitamente illegittima la norma. Quindi le esenzioni sull’accisa sul gasolio sotto serra permangono".