La birra artigianale fatta con gli aromi di montagna è l’ultima frontiera del made in Italy apprezzato nel mondo. Le aziende di trasformazione dei prodotti di origine forestale italiane – secondo quanto è emerso nel Congresso mondiale del Pefc (l’ente che promuove la gestione sostenibile delle foreste) che si è svolto a Parigi – sono un modello da promuovere nel mondo, in fatto di sostenibilità e un esempio virtuoso per la comunicazione della certificazione forestale. Nell’ultimo anno la certificazione Pefc dei boschi italiani è cresciuta dell’8%, portando la superficie gestita in modo sostenibile a oltre 730mila ettari, che posizionano l’Italia al 18esimo posto nel mondo, con il 9% per cento di boschi e piantagioni certificate, in perfetta media internazionale. Sono 270 invece (150 nel 2008) le aziende che in Italia utilizzano legno e carta certificati, portando l’Italia al sesto posto al mondo per numero di aziende certificate Pefc.
Qualità oltre la crisi – "In un momento di crisi economica generalizzata – sottolinea il segretario generale Pefc Italia, Antonio Brunori, dal congresso di Parigi – le aziende italiane del legno puntano sempre più sulla qualità, sul valore aggiunto che una certificazione forestale del prodotto può avere in termini economici e di riconoscibilità etica. Questa situazione è anche coerente con il fatto che l’Italia è il sesto importatore di legname nel mondo ma è anche il primo importatore europeo di legname di origine illegale. Le aziende che hanno la certificazione forestale dimostrano ai consumatori che in fase di approvvigionamento del legname o della cellulosa ne verificano la legalità e ottengono garanzie sulle modalità di gestione sostenibile dei boschi di origine". Nel 2009 il settore che ha registrato la crescita più consistente è quello della stampa ed editoria: "sempre più si stampa su carta certificata – aggiunge Brunori – e più che in passato esiste una auto-promozione del marchio di certificazione, da evidenziare nei consumatori".
Birra e musica esempi virtuosi – Fra gli esempi virtuosi dell’Italia di fronte alla platea mondiale dei paesi certificatori (34 Paesi più 20 organizzazioni internazionali, dal commercio al movimento ambientalista), ha suscitato interesse – proprio perché non si è promossa la gestione sostenibile dei boschi attraverso il prodotto legno – l’esempio della prima birra artigianale realizzata in un bosco certificato. L’idea è venuta in Friuli, a Forni di Sopra (in provincia di Udine), dove un birrificio artigianale – il Foglie d’Erba – ha iniziato, primo nel mondo, a produrre e commercializzare una birra realizzata con gli aromi della montagna, aghi di pino silvestre, abete rosso, gemme di pino mugo raccolti in boschi certificati per la corretta gestione forestale Pefc. Il birrificio è stato quindi riconosciuto per l’utilizzo della materia prima boschiva certificata Pefc per l’aromatizzazione delle birre. Nel 2008, inoltre, Pefc Italia ha affiancato la propria immagine al Festival internazionale della Valdorcia, che ha visto il concerto di Paolo Conte come evento clou, neutralizzando l’inquinamento prodotto dall’evento gestendo secondo parametri Pefc una porzione del bosco del vicino Monte Amiata.