L’acqua del futuro può essere ancora di alta qualità e in quantità sufficiente per la Toscana. Il nuovo catasto delle sorgenti che verrà presentato domani a Massa, parla toscano, grazie alle competenze specifiche di Dream Italia, cooperativa toscana che opera da oltre trenta anni. “Chiare, fresche e preziose acque” è il titolo del workshop sulle sorgenti della montagna – una ricchezza da conoscere a fondo -, in programma domani sabato 21 novembre al Palazzo Ducale (ore 10-13.30) organizzata da Regione Toscana e Uncem.
Workshop – Verrà presentato il progetto di realizzazione del catasto delle sorgenti come primo passo per la loro piena valorizzazione. Al workshop interverrà il geologo Roberto Giannini, di Dream Italia, che nel 2008 ha sviluppato una fase del progetto sul catasto “dalla carta al digitale”. Questa fase di lavoro ha recuperato le informazioni relativa al sistema delle sorgenti presente presso tutti gli enti territoriali inserendoli in un unico data base gestito attraverso un web-gis. Nel corso del 2009 una parte delle sorgenti cartografate sono state controllate direttamente in campagna e precisamente localizzate con sistemi GPS rilevandone, dove possibile, anche le caratteristiche chimico fisiche ed i valori di portata.
Il progetto – La riduzione progressiva della popolazione montana ha negli anni allentato il controllo ferreo sul territorio, con le conseguenze che tutti conosciamo sul declino del controllo sull’assetto idrogeologico del territorio. Si è inoltre dispersa anche la memoria “collettiva” delle sorgenti presenti, al punto da non saper più trovare la loro posizione. Questo studio, nato dalla collaborazione fra Regione Toscana ed UNCEM ha la finalità di riconsegnare alla collettività un quadro completo, preciso, delle sorgenti del territorio montano e pedemontano, organizzando le informazioni in modo da permettere al decisore ultimo di assumere i necessari provvedimenti per monitorare queste sorgenti intervenendo, in modo mirato rispetto alla specificità della singola sorgente. Attualmente, se tutti i parametri riscontrati finora continuassero a risultare positivi, ad esempio, con alcune delle sorgenti si potrebbero servire 20.000 toscani con acqua di alta qualità.. Altre potrebbero essere monitorate in continuo. Insomma uno studio di base utile per il recupero della funzione degli approvvigionamenti ed il loro pieno utilizzo in un sistema senza sprechi che non dimentichi, però, parole come “deflusso minimo” e “bilancio di Bacino”come guida, in questo tempo dominato da mutamenti climatici importanti che vedono l’acqua ora preziosa fonte in esaurimento ed in altri momenti pericolosa minaccia.