Toscana, norme più snelle per i controlli sanitari

Tariffe ridotte e regole più snelle per i controlli sanitari ufficiali che le Asl effettuano nelle aziende che producono alimenti. Le ha approvate la giunta regionale su proposta dell’assessore per il diritto alla salute Enrico Rossi. La decisione risolve un problema che ha molto preoccupato il settore agricolo nei mesi scorsi e che rischiava di penalizzare ulteriormente un comparto gravemente segnato dalla crisi.
Il problema è quello relativo al decreto legislativo n. 194 del 19 novembre del 2008, per il recepimento del Regolamento Ce n.882/2004.  Applicandolo letteralmente le aziende che producono alimenti avrebbero dovuto pagare alle autorità di controllo sanitario tariffe perfino superiori al costo stesso del servizio. In alcuni casi oltre 30.000 euro all’anno a fronte di un costo del servizio di alcune migliaia di euro.

"Non potevamo lasciar passare un intervento tanto punitivo per i produttori – dice l’assessore Rossi – Fin dal momento dell’approvazione del decreto, come coordinatore nazionale degli assessori, avevo segnalato al governo le difficoltà che e che avrebbero penalizzato i produttori italiani nei confronti di quelli europei. Con le conseguenze più temibili: rischio di chiusura per le attività di  carattere locale, danno economico complessivo e pericoli per la salute del cittadino. Ma non abbiamo avuto risposta e le nostre proposte alternative non sono mai state prese in considerazione. Così abbiamo messo a punto per la Toscana linee guida che superano positivamente il problema, grazie alla collaborazione con le associazioni di categoria, Coldiretti, Cia e Confagricoltura".

Alimenti – Per quanto concerne i diritti sanitari che interessano produzioni specifiche (carni, prodotti ittici, latte), che per molte imprese alimentari avrebbero implicato l’onere di diverse decine di migliaia di euro, la delibera afferma il concetto del non superamento del costo del servizio, con risparmi per le imprese anche del  90%, e introduce per il calcolo il criterio dell’autodichiarazione da parte del titolare dell’impresa. Sono state inoltre escluse dall’applicazione dei diritti sanitari la trasformazione delle produzioni primarie, così da tenere fuori dal pagamento le produzioni tipiche della nostra regione, quali vino e olio. Si è cercato infine di armonizzare il comportamento delle Asl che applicheranno il decreto sul territorio, riguardo alle modalità della riscossione delle tariffe e all’ eventuale applicazione delle penali. Aspetti delicati a cui occorre prestare la massima attenzione, per non  consentire applicazioni diverse che possono creare disparità tra aziende. In tale processo di armonizzazione sono rientrate le tempistiche per la presentazione delle dichiarazioni, delle fatturazioni, delle riscossioni, delle applicazioni delle penalità ed anche le risposte ai numerosi quesiti degli operatori economici su particolari problemi.   
 
Le organizzazioni – "Valutiamo positivamente l’intervento della Giunta Regionale ed apprezziamo i contenuti della delibera proposta dall’assessore Rossi – dice Giordano Pascucci, presidente della Confederazione italiana agricoltori Toscana – Finalmente è stata data una risposta concreta e responsabile alle tante sollecitazioni delle imprese agricole per chiarire il campo di applicazione delle norme sui controlli sanitari, per alleggerire gli adempimenti burocratici e per rendere più sostenibili ed eque le relative tariffe. Per rendere efficaci i contenuti della delibera è necessaria la sua attuazione in tutto il territorio regionale, per questo invitiamo le Asl ad una tempestiva, coerente ed omogenea applicazione di queste direttive della Giunta Regio nale. Inoltre  è prioritario un ulteriore impegno della Regione Toscana, delle Asl e delle Organizzazioni Agricole per rafforzare le attività di  aggiornamento degli operatori agricoli in materia igenico-sanitaria". "E’ il risultato del buon senso e della volontà di collaborazione che sempre ispira i nostri rapporti con la Regione – afferma il direttore di Coldiretti Roberto Maddè – Il decreto imponeva alle imprese un nuovo balzello in un momento estremamente difficile per l’agricoltura nazionale. La delibera rappresenta una buona notizia per i produttori toscani". Anche Confagricoltura esprime apprezzamento per l’adozione della delibera che stempera le principali iniquità del D.Lgs. 194/08 e viene incontro alle esigenze del comparto agricolo che rischiava di essere ingiustamente penalizzato dall’imposizione delle tariffe relative ai controlli.

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