I Nas hanno sequestrano 5 ettari di vigneti nella zona del Chianti classico. I controlli del Nucleo antisofisticazione dei Carabinieri, sono stati effettuati nei vigneti, ormai improduttivi, di un’azienda vitivinicola di Castellina in Chianti. Nella stessa azienda, era stato messo a segno, due anni fa, il sequestro di uva provenienti dalla Puglia. Sequestrati anche 2.500 ettolitri di mosto pronti per essere venduti ad altri produttori di Chianti classico. Firenze e Siena le province coinvolte. Dalla Regione Toscana il presidente Claudio Martini ha fatto sapere di essere “in attesa di comprendere meglio motivi e conseguenze dell’azione avviata dalla Procura di Siena. Seguiremo il caso con l’attenzione che merita per l’importanza che il settore vitivinicolo ricopre in particolare sull’immagine della Toscana. Certo, mi sia consentito dire che noi rispondiamo alle richieste di campagne di promozione dell’immagine toscana nel mondo, ma poi occorre che ci sia un’attenzione generale perché questa non venga anche solo incrinata. Per il resto, come sempre, lasciamo alla magistratura il compito di accertare le eventuali responsabilità individuali e collettive, nel rispetto delle sue prerogative".
I Controlli – Secondo Martini "La prima impressione e’ comunque che si parli di comportamenti appartenenti ad un periodo non più replicabile, grazie alle normative messe in essere sia a livello europeo che nazionale. Si tratta degli organismi di controllo, operanti dal 1° agosto di quest’anno, che certificano a partire dai vitigni la rispondenza al marchio di denominazione di origine. Questi controlli, ormai generalizzati e condivisi da tutto il mondo produttivo, rendono difficile, se non impossibile, la possibilità di frodi. E poi esiste l’elemento crisi di settore; laddove risultano invendute grandi quantitativi di prodotto, non si capisce che senso avrebbe falsificare per immetterne ancora su un mercato che non sta recependo".