Gli italiani sceglieranno ancora una volta i cibi della tradizione e della tipicità. Si stima infatti che oltre il 60% degli italiani sceglierà Zamponi e Cotechini IGP. I dati di produzione del 2009 confermano i risultati del 2008. Sono stati prodotti circa 8 milioni di pezzi di Zamponi e Cotechini: due milioni di Zamponi Modena IGP (pari a 1.500.000 kg.) e 6 milioni (pari a 2.900.000 kg) di Cotechini Modena IGP per un quantitativo totale di circa 4,5 milioni di Kg. Il giro d’affari al consumo è di circa 45 milioni di Euro.
Zamponi e cotechini di Modena – Questi prodotti risalgono al XVI secolo e precisamente agli inizi del ‘500 come si evince dagli scritti del medico e storiografo Marco Cesare Nannini. Avrebbero fatto la loro apparizione nel 1511 a Mirandola, quando la città venne assediata dalle milizie di Papa Giulio II. In quell’occasione i Mirandolesi si sarebbero ingegnati, cominciando in un primo momento ad insaccare la carne di maiale nella cotenna, dando origine al Cotechino e, successivamente, nelle zampe decretando la nascita dello Zampone. Verso la fine del ‘700 nell’immaginario gastronomico collettivo lo Zampone ed il Cotechino Modena sostituirono la salsiccia gialla che rese celebre Modena già nel Rinascimento. La sua diffusione nei mercati limitrofi fu favorita dalla trasformazione delle prime due botteghe salumiere (Frigeri e Bellentani) che si diedero una struttura semi- industriale in seguito alla trasformazione dell’economia da sistema agricolo con produzione artigianale a sistema industriale con predominanza di allevamenti intensivi; ciò contribuì in modo decisivo alla diffusione dei due prodotti. Ma fu soprattutto il 1800 a consacrare il successo su larga scala del prodotto, come testimoniano le numerose testimonianze letterarie, come ad esempio una lettera del musicista Gioacchino Rossini al signor Bellentani di Modena: “…Vorrei sei cappelli da prete (simili a quelli che mi mandò a Firenze). Quattro zamponi e quattro cotechini, il tutto della più delicata qualità.”
In cucina – Lo zampone, in particolare, soprattutto al centro-nord, si consuma tipicamente a fine anno, in quanto si dice che porti fortuna e soldi. Il cotechino, in realtà, ha invece un consumo più “diluito” nei mesi autunnali ed invernali. Uno degli obiettivi del Consorzio è proprio quello di fare consumare Zampone e Cotechino Modena non solo a dicembre, ma anche negli altri 4-5 mesi dell’autunno e dell’inverno. Ciò anche in virtù del fatto che sono alimenti che hanno un buon equilibrio nutrizionale e possono essere quindi consumati con maggiore frequenza. Tradizionalmente si consumano con le lenticchie o il purè o semplicemente con la tipica salsa verde dei bolliti, ma ci sono molti abbinamenti, alcuni anche sconosciuti. Sposa molto bene contorni a base di verdure cotte, come ad esempio gli spinaci, i fagioli, i crauti. Nel Nord Italia, poi, è tipico consumarli con la mostarda di frutta.