Ritiro dell’invenduto presso la Gdo, campagne tra i volontari per la raccolta nei singoli panifici italiani, progetti culturali presso le scuole, sgravi fiscali sull’invenduto. Sono queste le basi operative dell’alleanza stabilita oggi tra il presidente della Federazione italiana panificatori, Luca Vecchiato, e il direttore della Fondazione Banco Alimentare Onlus, Marco Lucchini, per ridurre lo spreco del pane fresco in Italia. Tra gli obiettivi immediati del tavolo, l’analisi del bisogno – anche attraverso la mappatura tracciata dal Banco Alimentare sui poveri in Italia – lo studio dei centri di maggior spreco, l’individuazione di 3 città campione per avviare il ritiro del pane invenduto.
Basta sprechi – Per il direttore del Banco Alimentare, Marco Lucchini: “Vogliamo arrivare a raggiungere tutti i centri di maggior spreco del pane in modo realistico, attraverso la teoria dei piccoli passi. Per questo l’accordo – che necessariamente dovrà coinvolgere anche la Gdo – prevede di avviare l’attività solidale presso 3 città rappresentative del Nord, del Centro e del Mezzogiorno. Più avanti – se l’esperienza sarà positiva – potremo allargare i nostri ambiti di raccolta in tutta la Penisola e persino nei singoli forni attraverso l’attività dei nostri volontari”. Secondo il presidente della Federazione italiana panificatori, Luca Vecchiato: “Per i panificatori artigianali questa può rivelarsi una soluzione rispetto a 2 ordini di problemi. Da una parte lo stop al ritiro dell’invenduto presso la Gdo, che sino ad oggi ha rappresentato oltre a uno spreco anche un peso fiscale per il produttore. Dall’altra permette – grazie all’azione congiunta tra Federazione panificatori e Banco Alimentare – di risolvere il problema del pane buttato destinando sistematicamente il prodotto in eccedenza a chi ne ha bisogno”.
Pane invenduto – La Fippa stima che presso 25mila panifici artigianali l’eccedenza non superi il 4-5% della produzione giornaliera, mentre l’invenduto ritirato presso la Gdo arriva sino al 13%. La Fondazione Banco Alimentare è esperta nella logistica della solidarietà con magazzini e volontari in tutta Italia che si occupano di ritirare e destinare le merci a circa 8.500 organizzazioni solidali del Paese.