Palermo capitale mondiale del vino. E’ sul capoluogo siciliano dell’isola che l’organizzazione del Concorso Mondiale di Bruxelles e l’Italia puntano per trasformare in un grande successo anche questa 17° edizione del prestigioso e storico premio. Il Concorso Mondiale di Bruxelles è sempre stato un appuntamento di straordinaria importanza nel mondo del vino di qualità. Nato nel 1994, ha accresciuto la sua presenza a livello internazionale a partire dal 2006, anno in cui ha deciso di abbandonare i confini del Belgio per rendere omaggio ad altri paesi europei e ha così visitato il Portogallo, l’Olanda, la Francia e la Spagna, prima di approdare in Italia. E d’altronde l’Italia non poteva mancare tra i paesi ospitanti il Concours, dato che siamo il primo paese al mondo per la produzione di vino oltre che per le esportazioni. Senza considerare il fatto che il vigneto italiano è parte integrante del nostro paesaggio, dal Nord al Sud. L’Italia, infatti, si trova al terzo posto per superficie vitata nel pianeta, secondo i dati forniti dall’OIV in occasione dell’ultimo congresso mondiale celebrato lo scorso settembre.
Evento – “Ospitare a Palermo il Concorso Mondiale di Bruxelles – spiega Leonardo Agueci, Presidente dell’Istituto della Vite e del Vino della Regione Siciliana- assume un valore di grande significato ed è un traguardo importante conquistato dalla Sicilia del vino di qualità. E’ il segno di una maturità raggiunta e riconosciuta alla Sicilia enologica ed alle sue istituzioni ed offerta, sotto il profilo organizzativo, a tutti i produttori d’eccellenza del nostro Paese che – speriamo – partecipino in gran numero e con i loro vini migliori. La Sicilia, nell’edizione 2009 a Valencia in Spagna, è stata la regione d’Italia con il più alto numero di medaglie assegnate, confermando ancora una volta un ruolo di primo piano tra le regioni di produzione di grande tradizione e d’eccellenza. Nel 2010 vogliamo consolidare la posizione, consapevoli che i nostri vini potranno confrontarsi sugli stessi livelli delle migliori etichette del mondo. Ospitare il Concorso è anche un’importante occasione che ci consentirà di aggiornare il patrimonio di relazioni e di conoscenze che questo Concorso porta in dote alla nazione ospitante”.
Vini di qualità – Baudouin Havaux, Presidente del Concours Mondial de Bruxelles, così spiega la scelta della sede per questa edizione: “L’Italia è il primo produttore di vino al mondo ed è impegnata da anni nella produzione di vini di qualità. Era logico e naturale che la manifestazione facesse tappa in Italia. La scelta della Sicilia è stata consequenziale, dovuta anche al fatto che abbiamo trovato nell’Istituto Regionale della Vite e del Vino un partner affidabile ed entusiasta. La Sicilia, grazie alla sua posizione nel cuore del Mediterraneo e al suo essere crocevia di culture e popoli, è da sempre terra d’elezione per la coltivazione della vite e per la produzione del vino. Ma è il presente e il futuro dell’enologia dell’isola che ci interessa e su cui vogliamo investire: territori viticoli di straordinaria unicità, produzioni qualitativamente superiori caratterizzate dalla tipicità dei vitigni autoctoni, un tessuto produttivo fortemente motivato e orientato all’export, fanno della Sicilia una sede adeguata e prestigiosa per ospitare l’edizione 2010 del Concorso in Italia”.
Aspettando aprile – Palermo, quindi, si prepara ad ospitare il prestigioso appuntamento enologico internazionale, dal 23 al 25 Aprile, accogliendolo nella suggestiva cornice dell’ex Deposito locomotive di Sant’Erasmo, una struttura di archeologia industriale ottocentesca caratterizzata da ampi spazi coperti e dalla sua esemplarità architettonica. Una giuria composta da circa 250 degustatori professionisti, provenienti da ogni parte del mondo, sarà impegnata per tre giorni in intense degustazioni con l’obiettivo di analizzare tutti i campioni pervenuti presso la sede centrale di Bruxelles. L’organizzazione prevede per questa edizione italiana oltre 6000 vini provenienti da più di 50 paesi produttori. Un compito impegnativo a cui vengono chiamati solo giurati altamente specializzati e con una solida esperienza internazionale. E’ questo, infatti, uno dei punti di forza che ha sempre contraddistinto la giuria del Concorso e che, con il suo regolamento, ha sempre costituito un elemento di garanzia e di assoluta autorevolezza riconosciuta internazionalmente. Confermati anche per questa edizione i criteri che guidano la composizione della giuria. Si prediligono da sempre i degustatori indipendenti, come i giornalisti tecnici, che costituiscono quasi il 70% dei partecipanti, e i sommelier, che pesano poco più del 10% sul totale della Giuria. Una percentuale minore è, poi, rappresentata da buyer, importatori, enologi e rappresentanti delle regioni di produzione. Di rilievo la partecipazione dei giurati italiani invitati a formare le giurie di degustazione che, per questa edizione, verrà ampliata con nomi di assoluto prestigio.
Successo – I vini italiani riscuotono ogni anno un grande successo in questo concorso. Nel 2009 l’Italia ha sottoposto ad esame 634 campioni di vini e alcolici ricevendo 8 Gran Medaglie d’Oro, 68 Medaglie d’Oro e 108 Medaglie d’Argento, posizionandosi terza in classifica, sia per campioni sottoposti che per Medaglie conquistate. Interessante notare che l’Italia ha conquistato il premio più alto nella categoria “Spirits” ed è stata l’unica ad avere attribuito una Gran Medaglia d’Oro in questa categoria. Inoltre, il Concours assegna ogni anno il trofeo “Best Wine”, diviso in 5 sezioni: “Best Sparkling”, Best White”, “Best Rosé”, Best Red” e “Best Sweet”. Possono aspirare ad ottenere questo premio, il più prestigioso di tutti, soltanto quei vini che hanno ricevuto i migliori giudizi in assoluto nelle loro rispettive categorie. E’ qui che l’Italia stravince su tutti i concorrenti: due su cinque dei vini premiati sono italiani, e cioè un Chiaretto Garda Classico, nella categoria miglior rosé, e un Passito di Pantelleria, nella categoria miglior vino dolce.