“In Italia si sta tentando di autorizzare la coltivazione di semi geneticamente modificati (Ogm) che sono stati proibiti in Francia e Germania dove addirittura, dopo alcuni anni di coltivazione, nell’aprile 2009, il mais MON 810 è stato vietato a seguito di nuove acquisizioni circa gli effetti negativi sull’apparato intestinale, sugli organismi del terreno e sulla dispersione del polline, con contaminazioni derivanti dalla impollinazione incrociata tra coltivazioni transgeniche e non”. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che la proposta della polenta ogm è la conferma che il vero approccio ideologico è rappresentato da coloro che forzano la coltivazione anche quando nessuno la vuole o è considerata persino pericolosa. C’è da chiedersi chi ci guadagna – ha sottolineato Marini – che parla di grande truffa ai danni degli agricoltori e dei consumatori, alla quale la maggiore organizzazione agricola italiana si opporrà con una serie di iniziative tra le quali il referendum previsto dalla legislazione, in riferimento alla decisione del Consiglio di Stato del 19 gennaio scorso con la quale si è richiesto al Ministero delle Politiche Agricole di concludere il procedimento di istruzione e autorizzazione alla coltivazione di mais MON 810 geneticamente modificato.
No agli Ogm – L’opposizione alla coltivazione di questo tipo di mais transgenico da parte della Germania dopo alcuni anni di coltivazione segue lo stop già venuto da Francia, Austria, Ungheria, Lussemburgo e Grecia. D’altra parte – ha continuato la Coldiretti – il fatto che la superficie coltivata a mais transgenico in Europa rappresenti meno dell’uno per cento di quella totale, nonostante siano passati dodici anni dal suo arrivo nei campi dell’Ue, conferma che questo tipo di coltura non ha gli effetti miracolosi che gli vengono attribuiti dai favorevoli al transgenico. Peraltro i dubbi del mondo scientifico – ha riferito la Coldiretti – si sono moltiplicati proprio sul mais MON 810 che è finito la scorsa settimana nel mirino di uno studio della rivista scientifica francese International Journal of Biological Sciences, la quale ha messo in dubbio l’attendibilità dei dati utilizzati per l’approvazione all’utilizzo di queste e di altre due varietà di granturco Ogm attualmente in commercio, evidenziandone i possibili effetti negativi sulla salute.
Indagine Swg – L’autorizzazione al mais transgenico – ha rilevato la Coldiretti – andrebbe a scontarsi con il diritto degli agricoltori a mantenere le proprie coltivazioni ogm-free, non essendo ancora stato definito il piano di coesistenza, senza dimenticare l’assoluta contrarietà dei consumatori italiani i quali ritengono che i prodotti alimentari contenenti organismi geneticamente modificati siano meno salutari rispetto a quelli tradizionali. Sulla base dei risultati dell’ultima indagine annuale Coldiretti-Swg "Le opinioni di italiani e europei sull’alimentazione”, il 72 per cento dei cittadini italiani che esprimono una opinione ritiene che i prodotti alimentari contenenti Organismi geneticamente Modificati siano meno salutari rispetto a quelli tradizionali.