Tre imprese agricole su dieci sono condotte da donne. L’agricoltura è uno dei settori produttivi dove il tasso di femminilizzazione è più alto. Dal 1970 al 2009 è stato un vero crescendo: si è passati da 19 aziende su 100 a 31 su 110. Una crescita significativa ha portato con sé una serie di fenomeni positivi: i saperi antichi delle donne, l’arte dell’accoglienza, l’arte della trasformazione dei prodotti, ed altre attività che hanno sempre fatto parte della vita quotidiana delle donne rurali, diventando fattori di impresa, utili ad integrare i redditi agricoli. Questa flessibilità a nuove scelte, ha anticipato molti aspetti della multifunzionalità, ormai al centro delle nuove strategie dell’Unione europea. E’ questo uno degli elementi che sarà oggi, 9 febbraio, al centro della III Assemblea elettiva dell’Associazione Donne in Campo della Cia-Confederazione italiana agricoltori in programma a Roma.
Donne in Campo – Le donne in agricoltura, quindi, svolgono un ruolo di grande importanza, ma devono essere messe nelle condizioni più opportune per operare con la dovuta efficacia. D’altra, parte, anche gli stessi dati sull’imprenditoria femminile nel settore, nonostante la crescita degli ultimi anni, registrano un momento di stasi che rispecchia la generale crisi con le imprese agricole che fanno i conti con costi in crescita, redditi tagliati e prezzi in caduta libera. Da qui, l’esigenza secondo Donne in Campo, oltre ad interventi a sostegno delle imprese agricole, del ripristino di un Fondo nazionale per l’avvio, lo sviluppo ed il consolidamento delle aziende femminili. Servono misure per facilitare l’accesso al credito attraverso lo strumento dei Fondi di garanzia e incentivi per la stabilizzazione e l’aumento dell’occupazione femminile, per la costruzione di forme di integrazione, formazione, innovazione, ricerca ed internazionalizzazione.
Credito e welfare – E’ ormai accertato che le imprese a conduzione femminile, prevalentemente piccole e micro-imprese, devono affrontare -afferma l’Associazione Donne in Campo-Cia- maggiori difficoltà nel rapporto con il credito e che sono, anche in questo, discriminate, nonostante si configurino con certezza come meno propense alle speculazioni e più oculate del resto delle imprese. Forme di sostegno al credito e al microcredito sono, quindi, indispensabili per supportare le imprese femminili nelle diverse fasi del loro ciclo di vita. Un altro campo sul quale è necessario agire è -ribadisce l’Associazione Donne in Campo-Cia- quello dello stato sociale. E’, infatti, indispensabile un nuovo welfare, adeguato ai bisogni della società. Un welfare che, però, non sia inteso come un “affare privato” delle famiglie e, pertanto, quasi totalmente a carico delle donne, ma come un problema di cui si faccia carico la collettività. In tale contesto, occorre rafforzare i servizi per l’infanzia e per gli anziani non autosufficienti e i disabili “come pilastro su cui poggiare le libere scelte delle donne, siano esse lavoratrici dipendenti, che, e a maggior ragione, imprenditrici”. La III Assemblea di Donne in Campo si svolgerà, a partire dalle ore 9.30, presso il Centro Congressi Frentani, e il tema sarà “Agricoltrici protagoniste”. I lavori verranno aperti dalla relazione della presidente nazionale Mara Longhin. Dopo la nomina delle Commissioni seguiranno gli interventi e il dibattito. Concluderà il presidente confederale Giuseppe Politi. Seguirà l’approvazione dei documenti programmatici e la nomina delle delegate alla prossima Assemblea elettiva della Cia.