L’Istituto di Tutela della grappa del Trentino torna sulla questione della grappa fai da te in seguito ai recenti fatti di cronaca che hanno riguardato la denuncia di un cittadino di Monte Terlano (Tn) che distillava clandestinamente vinacce in quantità sicuramente non per uso personale. La questione riporta alla proposta di legge sulla grappa fatta in casa: 50 litri all’anno (250 bottiglie) da offrire agli amici o agli ospiti nel caso degli agriturismi. «Questo episodio conferma la pericolosità di questa proposta di legge – spiega Beppe Bertagnolli, presidente dell’Istituto di Tutela della grappa del Trentino – nei confronti della quale siamo stati fin da subito contrari sia come Istituto che come produttori di grappa; esiste già una legge che permette ad una azienda agricola, anche di piccole dimensioni, di ottenere il permesso per distillare fino a 300 litri per consumo interno il tutto in maniera controllata e legale. Permettere però a tutti di poterlo fare senza controllo sarebbe davvero un messaggio negativo, oltre che un rischio per la salute».
Rischio per la salute del consumatore – L’Istituto ribadisce anche la pericolosità della grappa “fai da te” nei confronti del consumatore. «Come Istituto – continua Bertagnolli – abbiamo portato avanti in questi anni una vera e propria campagna contro l’abuso dell’alcol promovendo prodotti di qualità quali quelli riconosciuti dall’Istituto che mensilmente applica dei rigidi controlli sanitari sulle aziende produttrici e di qualità sul prodotto che finisce in bottiglia; legalizzare il fai da te sarebbe come disperdere tutto questo lavoro e mettere a rischio la salute del consumatore».
Distillazione artigianale – Se davvero il Ddl andasse avanti a rischio sarebbero anche molte delle piccole distillerie trentine. «Si perderebbe il senso di questo mestiere – chiude il presidente dell’Istituto – una professione che negli anni ha visto da parte dei nostri distillatori accrescere gli investimenti aziendali in nuove tecnologie pur restando fedeli ai principi della distillazione artigianale. E’ grazie a questo che siamo riusciti a portare la grappa a diventare sempre di più un prodotto ricercato per le proprie qualità organolettiche. Dare il via libera alla grappa fatta in casa sarebbe un clamoroso declassamento dell’immagine di questo prodotto dopo che, non senza difficoltà, siamo riusciti a conquistare il favore dei consumatori».
Qualità certificata – L’Istituto di tutela della grappa del Trentino ha come finalità quella di garantire al consumatore una qualità certificata dall’Istituto agrario di San Michele all’Adige, attraverso analisi di laboratorio, e dalla Camera di Commercio di Trento, presso la quale è operante una Commissione per l’analisi organolettica. L’Istituto svolge un’azione di vigilanza sull’osservanza del regolamento di autodisciplina, recentemente aggiornato e sottoscritto dalla totalità dei distillatori, e promuove a livello locale e nazionale iniziative e studi atti a favorire il perfezionamento della produzione e l’incremento del consumo di Grappa trentina in Italia e all’estero