Il settore del latte continua a vivere una profonda crisi in tutta Europa. Uno scenario difficile che, soprattutto in Italia, sta assumendo contorni drammatici per gli allevatori. E’ quanto sostenuto dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori in occasione della Conferenza “Quale futuro per il latte” promossa a Bruxelles dalla Commissione Ue, preceduta dalle riunioni del gruppo di lavoro e del gruppo consultivo “Latte e prodotti lattiero-caseari” del Copa-Cogeca (i Comitati delle organizzazioni agricole e cooperative europee).
Interventi immediati – Servono, quindi, interventi immediati e concreti a sostegno dei produttori che fanno i conti con costi produttivi, contributivi e burocratici in forte crescita e con prezzi alla stalla sempre meno remunerativi. Occorre una politica realmente incisiva che permetta di affrontare e risolvere gli attuali complessi problemi e ridare alle imprese quelle certezze che oggi, purtroppo, mancano. Le difficoltà che stanno investendo il settore lattiero nell’Unione europea – ha rilevato la Cia – devono trovare al più presto adeguate risposte. Le misure adottate negli scorsi mesi dell’Esecutivo di Bruxelles per sostenere il mercato non hanno dato i risultati sperati. I prezzi, nonostante gli interventi, non si sono stabilizzati, mentre i costi si sono mantenuti alti. In queste condizioni si allontana la ripresa e per gli allevatori il futuro resta alquanto oscuro. Da qui l’esigenza di nuove strategie attraverso le quali garantire strumenti validi alle imprese. In questo contesto, assume una particolare rilevanza – ha rimarcato la Cia – la tutela contrattuale degli allevatori e la difesa delle produzioni lattiero-casearie contro le contraffazioni. Una difesa che trova il suo punto di forza nell’etichettatura d’origine (di cui la Confederazione ha sempre sostenuto la validità) che l’Ue deve rendere obbligatoria sia per il latte che per tutti i suoi derivati (formaggi, yogurt), come, del resto, è stato deciso nel nostro Paese.
Più risorse per gli allevatori – La Cia rinnova, dunque, l’invito all’Ue per un’azione incisiva al fine di concentrare sulle imprese le risorse necessarie a fronteggiare l’aggravamento dei problemi per i produttori, ponendo immediato rimedio alla volatilità dei prezzi. Un aspetto questo che riguarda specialmente l’Italia, dove per gli allevatori è ormai “profondo rosso”, con un prezzo del latte alla stalla ancora troppo basso.