A.A.A. primavera cercasi. Nonostante il calendario e la primavera che dovrebbe essere arrivata da qualche settimana, in Italia gli agricoltori sono costretti a contare i danni provocati dal maltempo. Ammontano, infatti, a decine di milioni i danni causati all’agricoltura dall’ondata di maltempo che da alcuni giorni sta imperversando su tutta Italia, in particolare nelle regioni del Centro-Nord. Piogge torrenziali, grandinate, esondazioni di fiumi e laghi (diversi sono al limite di guardia), smottamenti e violente folate di vento hanno avuto conseguenze devastanti per le campagne, che in molte zone sono sott’acqua. A sottolinearlo è la Cia-Confederazione italiana agricoltori che, attraverso un primo monitoraggio, ha registrato pesanti conseguenze a moltissime colture orticole in campo aperto, agli alberi da frutta primaverile ed estiva, ai terreni agricoli completamente allagati, ai campi coltivati a mais appena seminati e per i quali occorre, quindi, una risemina.
Danni anche alle aziende – Risultano gravemente danneggiate -avverte la Cia- anche strutture agricole e in special modo serre florovivaistiche (in alcune parti violente trombe d’aria hanno provocato ingenti danni). Stesso discorso per le stalle e per le cascine per il rimessaggio di foraggio e di attrezzature aziendali, invase dalle acque. La pioggia copiosa e persistente ha fatto innalzare il livello di fiumi e laghi soprattutto al Nord. Critica la situazione del Garda e del Maggiore, mentre il Po, a sua volta, in alcune zone ha superato la soglia di sicurezza. Analogamente torrenti e canali sono esondati a più riprese, allagando centinaia di ettari di terreni seminati, appunto, a mais e pomodoro. Danni, secondo la Cia, si hanno soprattutto nelle regioni del Nord (in particolare in Lombardia, Veneto) dove la situazione nelle campagne è abbastanza complessa. Problemi si registrano, comunque, anche in Toscana e in Emilia Romagna. Sono, inoltre, inaccessibili molte strade rurali, per cui si cominciano a verificare problemi per gli approvvigionamenti (mangime e foraggio) del bestiame e difficoltà nel trasporto del latte. Un quadro che, se il maltempo continuerà ad imperversare anche nei prossimi giorni, può divenire ancora più preoccupante. Per tale motivo la Cia, che già istituito unità di crisi in molte province, ha sollecitato la delimitazione delle zone colpite al fine di richiedere lo stato di calamità naturale.
Agricoltura sempre più in ginocchio – Questi nuovi danni -afferma la Cia- rendono ancora più difficile lo scenario della nostra agricoltura, che già attraversa una fase di grande incertezza con una pesante crisi. Gli imprenditori agricoli continuano a vedere calare i propri redditi (meno 20,6 per cento nel 2009) e i prezzi praticati sui campi (meno 13,4 per cento sempre nello scorso anno) e diminuire sempre di più la loro competitività sui mercati