Un incontro con Galan per discutere della situazione della pesca italiana. In un documento a firma congiunta, gli assessori alla Pesca delle Regioni Abruzzo (Mauro Febbo), Puglia (Dario Stefano), Marche (Sara Giannini) e Molise (Nicola Cavaliere), chiedono al ministro delle Politiche agicole, alimentari e forestali, Giancarlo Galan, di ”insediare un tavolo di lavoro che vede la partecipazione delle regioni dell’Adriatico centrale e meridionale e del Ministero per affrontare tre tematiche particolarmente rilevanti”.
Le criticità del settore – La prima questione e’ relativa alla normativa in materia di controlli sanitari sulla presenza dei parassiti nel pesce azzurro. ”Recenti iniziative di autorita’ sanitarie e giudiziarie delle regioni del Nord – scrivono i quattro assessori – fondate su norme probabilmente superate (legge 283/62) hanno di fatto messo fuori mercato il pescato adriatico, generando allarme ingiustificato tra i consumatori. Si ritiene che la vigente normativa comunitaria in materia di igiene dei prodotti ittici (reg. CE n. 853/04) non giustifichi tale situazione e richieda un approfondimento ed un chiarimento che impegni in primis il Governo centrale a livello di Ministero delle Politiche agricole e Ministero della Salute. Parimenti – sostengono gli assessori – si ritiene utile e doverosa la restaurazione di una corretta informazione sul tema del consumo del pesce azzurro”. La seconda questione e’ relativa all’entrate in vigore del Regolamento 1967/06 in materia di utilizzo di attrezzi a maglia larga. ”Tale regolamento – scrivono ancora – coglie la marineria nel bel mezzo di una crisi strutturale: si tratta, infatti, di investire risorse in vista di minori prospettive di guadagno, almeno a breve, e di maggiori costi di gestione”. Gli assessori ritengono ”necessario profondire la possibilita’ di misure di accompagnamento che possano attenuare i segnali di tensione sociale gia’ chiaremente percepibili”. ”Infine – concludono – le marinerie che praticano, con vari sistemi, la pesca del pesce azzurro reclamano regole organiche che sarebbe appropriato collocare in un Piano di gestione nazionale, magari anticipato dalla diffusione di buone prassi, conseguite in via di autoregolazione”. La richiesta del confronto interistituzionale, avanzata dai quattro Assessori regionali, segue l’incontro che si e’ tenuto ieri a Roma nella sede della Regione Abruzzo.