“Ho seguito a distanza la denuncia della Cia, Confederazione italiana agricoltori, emersa durante la conferenza stampa di presentazione di ‘Moda movie taste for fashion’, sul problema del falso Made in Italy nell’agroalimentare. Effettivamente i due settori, quello della moda e quello del food, sono sicuramente i più imitati e clonati al mondo”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Giancarlo Galan è intervenuto sulla questione dei falsi nell’agroalimentare e dell’italian sounding. “Ha fatto bene la Cia a cogliere l’occasione per denunciare quelli che sono veri e propri atti di pirateria. La verità è che se da una parte questo può anche inorgoglirci, se ci imitano vuole dire che siamo bravi, d’altra parte si tratta di veri e propri furti. Si ruba il nostro stile di vita, la nostra immagine e soprattutto la sapienza creati dei nostri produttori che sono alla base del successo del Made in Italy nel mondo.”
Difendere la qualità – “Se si riuscisse a recuperare anche solo parte di quello che non esitiamo a definire il mal tolto, si tratta di milioni di euro, si darebbe un’iniezione all’economia italiana, che di questi tempi, credo, compiacerebbe anche il nostro Ministro dell’Economia. Per questo è necessario uno sforzo da parte di tutti per porre fine a queste diverse forme di pirateria economica che oltre a sottrarre risorse ai produttori che operano nella legalità incidono sempre di più sull’immagine del nostro Made in Italy, procurandoci così – ha concluso Galan – un doppio danno. Dobbiamo difendere la qualità e l’identità, nel senso più stretto del termine, dei nostri prodotti, sia dentro che fuori i nostri confini nazionali”.