Fino al 9 giugno 2010 nel Comune di Manciano, è protagonista assoluto il bovino maremmano . L’idea, nata con la collaborazione dell’Associazione Razza Bovina Maremmana, intende proporre sul territorio comunale un progetto di valorizzazione della “Razza Bovina Maremmana” attraverso iniziative di valenza culturale, didattica e turistica. “Molti non sanno”, dice l’Assessore alla Cultura e al Turismo Giulio Detti, “che nel Comune di Manciano sono bene 9 le aziende agro zootecniche che si occupano dell’allevamento e della valorizzazione della carne di questa storica razza bovina, rispettando scrupolosamente una Carta dei valori che candida questo bovino ad essere un prodotto territorio che rappresenta la stessa Maremma”. “Questa Carta”, riferisce il Presidente dell’Associazione Razza Bovina Maremmana Marco Locatelli, “tutela e promuove l’allevamento e il consumo di questa ottima carne che si identifica come prodotto buono, pulito e giusto. “Allevare Maremmana”, dice Locatelli, ”è una attività economica importante per valorizzare il territorio e fornire al consumatore un prodotto di pregio”. Qualità, storia e ambiente si coniugano in questa razza rustica che vive nella Maremma toscana da secoli.
“Una razza”, continua Locatelli, “che conta circa 9mila capi iscritti al Libro genealogico, che di fatto vengono allevati prevalentemente con sistema brado tutto l’anno e governati ancora spesso da butteri che montano a cavallo per il controllo degli animali. Accrescimenti e rese, fanno della Maremmana il tipico animale espulso dal mercato dei grandi numeri e degli allevamenti intensivi. Ma per la Maremma questa vacca rappresenta il tipico animale che si è adattato così bene al territorio fino ad essere componente essenziale del paesaggio, ma soprattutto della cultura e della storia secolare della fatica del lavoro dell’uomo; ad esempio lo stesso antico mestiere del buttero trova la sua principale ragione nell’allevamento brado della Razza maremmana”. L’Associazione, sostenuta dalla Provincia di Grosseto, che gestisce il Presidio Slow Food della Razza bovina maremmana, è convinta che questa carne, dal sapore inimitabile, possa avere un interessante futuro commerciale in particolare presso i flussi di “turismo motivato” che scelgono la Maremma principalmente per la sua natura incontaminata, per gli agriturismi e per i prodotti tipici. "Con la ristorazione – afferma Manuela Menichetti allevatrice locale -, si ritiene che infatti si possa valorizzare sempre più la qualità dell’offerta, soprattutto, attraverso la proposta al “consumatore attento” di piatti che utilizzano, così come avveniva nella nostra tradizione, tagli meno commerciali di carne che proprio per le caratteristiche della Maremmana risultano economici e di grande qualità. L’obiettivo è sviluppare un canale commerciale razionale verso la ristorazione occorre proponendo un adeguato mix di tagli che interessi tutte le parti delle mezzene. Insomma – aggiunge – un modo per “riscoprire” i piatti della tradizione (peposo, stracotto, spezzatini, polpette) proponendoli proprio alle nuove generazioni che sono i consumatori di domani". “Visite gratuite alle Aziende agro zootecniche da prenotare presso l’ufficio turistico, momenti di sensibilizzazione nelle Scuole e visite guidate agli allevamenti, ristorazione con piatti di carne Maremmana nelle mense scolastiche con la collaborazione di Eudania, selezionati ristoranti che cucineranno carne della pregiata razza”, annuncia l’Assessore Detti, “sono la prima azione di un progetto che intende qualificare, anche culturalmente, il Comune di Manciano per i servizi offerti ai propri cittadini, in particolare i bambini, ma soprattutto a rafforzare una immagine di territorio di qualità che attiri sempre più un turismo attendo e consapevole ai valori della Maremma”. Evento centrale dell’iniziativa sarà lunedì 7 giugno 2010 alle ore 11 presso l’Azienda Macchie Alte in località Poderi di Montemerano con un incontro/seminario rivolto agli operatori del settore della ristorazione e aperto alla stampa, dove saranno approfonditi gli aspetti di educazione alimentare e le potenzialità in termini di comunicazione e di qualificazione dell’offerta turistica del territorio
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