Fermo biologico per la pesca a strascico italiana. A dare il parere definitivo il ministro per le politiche agricole e forestali Giancarlo Galan a seguito di una lunga consultazione, che ha preso in esame le varie istanze espresse dalle Regioni e dai Rappresentanti del mondo della pesca, l’unità di crisi voluta dal Ministro Galan, attivata nella Commissione Consultiva Centrale della Pesca ha formulato una serie di emendamenti e di proposte sul testo presentato.
Il fermo – Il fermo biologico sarà attivo dal 1 al 30 settembre per i pescatori da Brindisi a Imperia, e dal 2 al 31 agosto per quelli da Trieste a Bari. A fronte di questa sospensione è stata prevista una compensazione finanziaria alle imprese e la cassa integrazione straordinaria in deroga per gli imbarcati. “Un arresto temporaneo straordinario per strascico e volanti di trenta giorni continuativi che prevede un aiuto alle imprese, considerate le esigenze di sostenibilità: conservare le risorse biologiche e aiutare i pescatori utilizzando gli strumenti della Cassa integrazione in deroga per gli imbarcati e gli strumenti del FEP a disposizione dello Stato e delle Regioni per le imprese.”
Tutela del mare e del lavoro – “Mi rendo conto che uno strumento come il fermo temporaneo apre molteplici discussioni – spiega Galan – e che comunque risulta difficile soddisfare tutte le esigenze che emergono dal territorio, nonostante il decreto preveda una diversificazione temporale per macroaree. In questo momento critico dobbiamo essere tutti parte attiva. Per questo invito tutti a considerare il fermo temporaneo solo uno degli strumenti da mettere in campo e da integrare con tutte le altre misure che potremo attivare, senza creare aspettative irrealizzabili, ma con un grande impegno per ridisegnare la pesca italiana. Coerentemente alle politiche della pesca che ho annunciato, – continua il ministro – ritengo che dobbiamo fare il massimo degli sforzi per tutelare gli ecosistemi marini e le risorse biologiche del mare, proprio per tutelare i pescatori e la continuità economica delle loro attività. Naturalmente mettendo in campo tutti gli strumenti a supporto dei lavoratori e delle imprese, ripeto questo concetto per ricordare che la pesca sostenibile e responsabile non può prescindere dal binomio pesca economicamente vitale in ecosistemi marini tutelati”.
Armonizzare le esigenze del settore – “Mi rendo conto che governare la pesca per lo Stato sia un compito molto complesso – spiega Galan – , da un lato le regole comunitarie, giuste nei principi, dall’altro le specificità che emergono dalle marinerie e dai Governi locali. Chiamerò tutti gli attori a collaborare con tempismo a ridisegnare le misure per la pesca, serve armonizzazione tra le parti ed occorre una maggiore consapevolezza di tipo europeo da parte di tutti. Una cosa è certa, nel 2011 non discuteremo di fermo nelle ultime settimane che precedono questa misura, dovremo fare in modo che la programmazione triennale, l’uso della legge delega, e gli adempimenti comunitari, unitamente al monitoraggio scientifico degli effetti del nuovo regolamento, ci possano consentire di mettere in campo politiche robuste per la tanto auspicata sostenibilità in un contesto di contenimento della spesa pubblica.”