“Mozzarelle longobarde o campane. Ogm si, Ogm no. Gli italiani mangiano più frutta o più salmone. Poco pane e più ortaggi sulle nostre tavole. E chi più ne ha più ne metta. Ma finiamola. Di tutto si parla meno dei problemi veri dell’agricoltura del nostro Paese. Si perde tempo in problemi spesse volte stucchevoli ed inutili. Non pensiamo, invece, ai nodi seri che stanno imbrigliando le imprese agricole nazionali. Di prezzi che vanno in picchiata, di costi produttivi, contributivi e burocratici che vanno alle stelle, di redditi che crollano, nessun cenno. Solo chiacchiere in libertà che non servono a nessuno. Tanto meno agli agricoltori”. A parlare è il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi stanco di sentire affrontare le questioni agricole in questi termini, deciso, però, a sollecitare un confronto reale e concreto sulle gravi questioni che affliggono il settore primario.
E l’agricoltura? – “Bisogna riportare il discorso sull’agricoltura – aggiunge Politi – in una dimensione diversa. Più aderente alla realtà dei fatti. Da tempo sottolineiamo l’esigenza di misure straordinarie e immediate per sostenere le imprese in grave affanno. La finanziaria per il 2010 ha tolto più di un miliardo di risorse al settore. E tutti gli altri provvedimenti varati, dal “Milleproroghe” al decreto incentivi, per finire alla recente manovra anti-crisi, in discussione in Parlamento, non troviamo traccia di interventi per gli agricoltori. E si continua a disquisire su problemi che non hanno alcun valore”.
Napolitano sensibile – “Nel recente incontro al Quirinale il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, a differenza delle altre istituzioni, si è mostrato molto sensibile alle questioni agricole e ha rimarcato l’esigenza -rileva il presidente della Cia- di una politica propulsiva nei confronti degli imprenditori agricoli italiani che da anni hanno sviluppato il loro lavoro verso gli obiettivi della qualità e della sicurezza”.“Il governo, in particolare, continua ad ignorare i problemi assillanti del mondo agricolo. In più occasioni -rimarca Politi- abbiamo insistito sull’importanza di un progetto serio per l’agricoltura. Le risposte, tuttavia, non ci sono state. Si persegue in un silenzio assordante che mortifica il lavoro di migliaia di produttori che, nonostante le enormi difficoltà, danno il loro apporto in termini economici e sociali”.“Ed è per questa ragione che insistiamo sull’opportunità di lasciare da parte certe amenità con le quali non si risolvono le questioni agricole nazionali. Lavoriamo, invece, tutti per cambiare le carte in tavola, per interventi mirati alle imprese, per difendere i redditi degli agricoltori e per disegnare un nuovo progetto di sviluppo dell’agricoltura. La Conferenza nazionale, solennemente annunciata nel 2007, è finita nel dimenticatoio. Riprendiamola e cominciamo ad operare per una reale svolta”.