“Speravo di non dover più intervenire sulla questione delle quote latte perché la consideravo una vicenda chiusa. Evidentemente non è così”, dichiara il ministro delle Politiche Agricole Giancarlo Galan. Dopo che nel mese di aprile, il Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari ha diffuso una relazione di approfondimento sui dati utilizzati per il calcolo del prelievo supplementare, alcuni operatori hanno chiesto di sospendere le operazioni di riscossione del prelievo ai fini di una verifica esaustiva delle relative procedure. Oggi la presidenza del Consiglio ha emesso un parere negativo sull’emendamento del relatore di maggioranza alla manovra che punta a sospendere il pagamento delle multe delle cosiddette quote latte. Sull’approvazione di questo emendamento Galan ha minacciato le dimissioni.
I dati – La relazione di approfondimento sulle quote latte è stata oggetto di un’attenta analisi da parte del competente Dipartimento ministeriale, dell’AGEA e del Commissario straordinario, giungendo alla conclusione che nessun elemento oggettivo può supportare l’ipotesi che in passato si siano verificate irregolarità di entità tale da incidere in modo apprezzabile sul calcolo del prelievo imputato ai produttori. Pur riconoscendo lo stato di crisi che sta attraversando il settore non risulta, al momento, possibile sospendere la riscossione del prelievo afferente ai periodi dal 1995/1996 in poi in ogni sua forma. Va ricordato, al riguardo, che la legge 30 maggio 2003, n. 119, aveva previsto la possibilità, cui molti produttori hanno aderito, di rateizzare il prelievo dovuto.
La situazione – Per consentire agli allevatori con elevati debiti pregressi nei confronti dell’amministrazione, di far fronte ai propri impegni, la legge n. 33 del 2009 (emanata su iniziativa del Governo) ha autorizzato una nuova rateizzazione del debito pregresso. Sulla richiesta di sospensione dei pagamenti previsti dai piani di rateizzazione autorizzati dalla legge 30 maggio 2003 n. 119, invece, per consentire ai produttori di affrontare la difficile congiuntura economica, la Commissione europea nel mese di dicembre, ha negato tale possibilità. "Per queste ragioni, non risulta possibile sospendere la riscossione del prelievo in nessuna delle forme attualmente in atto – fanno sapere dal ministero di Via XX Settembre – abbiamo effettivamente registrato la voce che nell’ambito della manovra vi sarebbe l’intenzione di presentare un emendamento che sospenda la riscossione del prelievo". Contrari alla norma il 95 per cento degli operatori del settore (molti dei quali hanno già pagato le multe dovute). È la contrarietà di tutte le organizzazioni agricole, ribadita a gran voce anche negli ultimi giorni attraverso i mezzi di comunicazione di massa, contrarietà del Parlamento e più in particolare di quasi tutte le forze politiche di questa Camera che lo scorso anno – in sede di approvazione della legge 33 – costrinsero al ritiro i presentatori di identici emendamenti. “Non voglio credere alla eventualità della presentazione di una norma dagli effetti così devastanti ed immorali. Ma se questa ipotesi dovesse verificarsi – conclude Galan – mi riservo tutte le valutazioni di mia competenza a salvaguardia di quei valori irrinunciabili ai quali l’autorità di Governo non può non ispirarsi”.