Il lavoro in campagna durante l’estate c’è per quasi centomila giovani di età compresa tra i 18 ed i 27 anni, necessari nella raccolta di verdura e frutta o nella vendemmia. E’ quanto emerge da uno studio divulgato dai giovani della Coldiretti in occasione della finale del concorso’”Oscar Green”, il premio per l’innovazione con l’ Alto Patronato del Presidente della Repubblica e della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea .
Occasione -Si tratta di una occasione per giovani disoccupati, ma anche per studenti che vogliono integrare il proprio bilancio poiché la fine della scuola coincide con il periodo di maggior impiego di lavoro nelle campagne dove iniziano le attività di raccolta di verdura e frutta come albicocche, cocomeri o pesche durante l’estate, fino alla vendemmia che si concentra nel mese di settembre, sottolinea la Coldiretti che è la prima organizzazione datoriale in agricoltura per numero di imprese che assumono manodopera.
Mezzogiorno – Molto diffusa è anche la presenza di giovani extracomunitari che – continua la Coldiretti – rappresentano quasi il 15 per cento della popolazione giovanile al lavoro nei campi durante il periodo estivo. Ad approfittare della possibilità offerta dalle campagne italiane sono soprattutto – precisa la Coldiretti – i giovani nel Mezzogiorno in Puglia (18 per cento), Sicilia (13 per cento), Calabria (12 per cento) e Campania (7 per cento), ma anche quelli del nord come in Emilia Romagna (8 per cento), Veneto (6 per cento), Lombardia (5 per cento), Trentino (5 per cento) e del centro Italia a partire dalla Toscana (6 per cento) e dal Lazio (4 per cento). Si tratta in verità di una realtà diffusa lungo tutta la penisola incoraggiata dal fatto che con la nuova normativa – riferisce la Coldiretti – dal primo giugno i giovani dai 16 ai 25 anni di età regolarmente iscritti ad un ciclo di studi possono lavorare durante l’estate ed essere remunerati con voucher, i buoni lavoro che comprendono già la copertura assicurativa e previdenziale e non sono soggetti a ritenute fiscali. L’agricoltura, insieme al turismo ed ai servizi, è il settore che – precisa la Coldiretti – piu’ utilizza questa opportunità per agevolare l’accesso di studenti, pensionati e casalinghe ad un’esperienza di lavoro e di integrazione al reddito assicurando trasparenza al rapporto.
Semplificazione – Una opportunità che attraverso la semplificazione delle procedure ha permesso di ottenere importanti risultati nella lotta al lavoro sommerso. Per gli studenti – continua la Coldiretti – lavorare nei campi significa, oltre che prendere contatto con il mondo del lavoro, anche fare una esperienza diretta a contatto con la natura, i suoi prodotti e una cultura che ha fatto dell’Italia un Paese da primato a livello internazionale nell’offerta di alimenti e vini di qualità. Una occasione per conoscere la genuinità e le caratteristiche dei veri prodotti del Made in Italy per impararli a distinguere da quelli importati spacciati come nazionali anche sugli scaffali dei mercati dove la Coldiretti è impegnata a far arrivare prodotti italiani al cento per cento firmati dagli agricoltori nell’ambito del progetto per una filiera agricola tutta italiana.