Durante l’estate ”fermate le pratiche agricole come la bruciatura dei residui vegetali, la ripulitura di terreni incolti, la bruciatura di residui di potatura e stoppie, perche’ all’origine di un grande incendio ce n’e’ sempre uno piccolo”. L’appello agli agricoltori arriva dal vice questore aggiunto del Corpo Forestale dello Stato, Angelo Marciano, responsabile della sezione Niab, nucleo investigativo antincendi boschivi. ”Da una parte – ha spiegato – ci sono gli incendi dolosi riconducibili a piromani, incendiari e le pratiche condotte dagli allevatori. La pastorizia causa un quarto degli incendi perche’ vengono bruciati i pascoli per rinnovarli, poi c’e’ il bracconaggio per cui si bruciano i boschi per far spostare la selvaggina e infine la raccolta dei prodotti del sottobosco, per esempio gli asparagi crescono meglio dopo un incendio”. Ma a fronte di questo ci sono gli incendi colposi, ”quelli riconducibili alla negligenza e all’imperizia, spesso origine di incendi piu’ di quanto ci si aspetta. E allora il nostro appello e’ questo: ‘Fermate queste pratiche agricole nei mesi estivi piu’ a rischio”.
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