“Nessun cortocircuito normativo. Né tantomeno una riedizione del caso Tocai in salsa italiana. Non c’è alcun rischio per il Vino Nobile di Montepulciano, né di anonimato, né di declassamento”. È quanto afferma il Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Giancarlo Galan, in relazione ad alcune notizie, che non trovano fondamento normativo, ma sono evidentemente solo frutto di un equivoco interpretativo, emerse in questi giorni sulla stampa. Montepulciano è il nome geografico delle tre denominazioni d’origine (Vino Nobile di Montepulciano, Rosso di Montepulciano, Vin Santo di Montepulciano) riferite al territorio del Comune di Montepulciano.
Precisazione – “Tali denominazioni – prosegue il Ministro – non sono assolutamente scomparse dalla protezione comunitaria, tant’è che risultano tutte iscritte nel registro comunitario delle Dop e Igp dei vini, come si evince anche dalla banca dati online della Commissione Europea ‘E-Bacchus’. Il Regolamento (Ue) n. 401/2010 della Commissione, che modifica e rettifica il regolamento (Ce) n. 607/2009, ha rafforzato la protezione delle tre denominazioni, in quanto l’uso del nome della varietà di vite Montepulciano è stato limitato, a livello di deroghe bloccate, unicamente all’Italia. Un passaggio normativo – spiega Galan – che ha permesso di non estendere la deroga all’Australia che ne aveva già fatto richiesta alla Commissione Europea. In base a quanto stabilito dal Ministero delle politiche agricole, con proprio decreto, la deroga all’uso del nome Montepulciano è attualmente circoscritta alle Doc Montepulciano d’Abruzzo e Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane.