Il tartufo bianco delle Crete Senesi a rischio per la concorrenza sleale dei mercati esteri. La denuncia arriva dall’Associazione Tartufai Senesi a poche settimane dalla XXV Mostra Mercato in programma a San Giovanni d’Asso (Siena) il 13-14 e 20-21 novembre.
Concorrenza sleale – "Quest’anno a fronte di un aumento della quantità del prodotto dovuta alle piogge abbondanti – spiega Gianfranco Berni, presidente dell’Associazione Tartufai Senesi – dobbiamo fare i conti con un mercato saturo a causa dei “tarocchi” provenienti dall’estero e in particolare da Cina, Marocco, Turchia e Spagna. Tartufi spesso belli da vedere ma privi del caratteristico aroma e alcune volte nemmeno qualificati come tartufi ma venduti come tali mettendo a repentaglio una delle eccellenze dell’enogastronomia italiana. Secondo le stime – prosegue Berni – ogni anno ben 800 tonnellate di tartufi per un valore di oltre 15 milioni di euro lasciano la Cina per entrare nei mercati di tutto il mondo, fra cui anche l’Italia".
I costi – Il risultato è che per il 2010 ad ottobre il costo del tartufo bianco è stimato tra i 1200 e 1500 euro al chilo, mentre a novembre ci sarà un calo del prezzo (previsto anche sotto i mille euro). Una minaccia quella dei tartufi esteri non solo per il gusto ma anche per il territorio. "Come tartufai chiediamo maggiore tutela anche per il nostro ruolo di recupero e mantenimento delle tartufaie – continua Berni -. Luoghi che vanno curati con attenzione tutto l’anno per garantire l’ambiente giusto per la crescita di prodotti di elevata qualità come è il rinomato tartufo bianco delle Crete Senesi dalla caratteristica pasta più colorita e dall’inconfondibile profumo agliaceo".
Normativa assente – Ad esporre maggiormente il tartufo alla contraffazione la mancanza di una normativa europea sulla tracciabilità del prodotto. "Purtroppo su questo argomento esiste solo una legge inadeguata che non prevede la tracciabilità – afferma Michele Boscagli, sindaco di San Giovanni d’Asso – Anche per questo insieme alle altre Città del Tartufo abbiamo presentato alla Commissione Agricoltura della Camera una proposta di legge che consenta di sapere da dove viene il tartufo e chi è colui che lo trova. In assenza di una normativa che ci tuteli facciamo noi la filiera corta facendo vendere i tartufi direttamente ai tartufai durante la stagione di raccolta. Ed è proprio quello che succederà a San Giovanni d’Asso in occasione della Mostra Mercato del Tartufo Bianco, un modo – continua Boscagli – per garantire ai consumatori l’origine locale e la freschezza del prodotto".