Sono passati più di 130 anni ma lo spirito di innovazione è lo stesso. E’ quanto hanno potuto constatare gli ospiti dell’inaugurazione della Cantina Conti Faina, che sabato ha riaperto nella storica sede del Castello di Collelungo. Interamente scavata nella roccia, la cantina si sviluppa su tre piani ipogei e più di 200 metri di tunnel sotterranei, che la leggenda voleva fossero passaggi segreti di personaggi affascinanti come la Bella Imperia. L’inaugurazione, baciata dal sole di una splendida giornata, ha offerto un simbolico viaggio nei secoli. Nell’Ottocento Zeffirino Faina, ricercatore, imprenditore e politico, introdusse per la prima volta in Umbria il concetto di viticoltura specializzata con impianti fino a 10mila viti per ettaro ma anche l’ingegneria in cantina, con tecniche come i sistemi di caduta per gravità o la movimentazione su binari e vagoni all’interno della cantina.
Innovazione – Anche oggi nella famiglia dei Conti Faina l’innovazione scorre nelle vene. Come spiegato da Sebastiano e Angelica Faina, infatti, è stato ad esempio rovesciato il tradizionale concetto di cantina decidendo di progettare il vigneto per quest’ultima e non viceversa. D’altro canto, essa presenta caratteristiche straordinarie come il sistema naturale di termoregolazione, che la rendono molto somigliante alle grandi Maison francesi. Il carattere innovativo sta anche nella scelta di puntare non sui tradizionali vitigni ma su varietà inusuali come ad esempio il Pinot Nero tra gli internazionali o il Verdicchio Bruni. Altra caratteristica è aver scelto uno staff nazionale, composto ad esempio dall’enologo friulano Michele Bean e dall’agronomo toscato Stefano Dini. L’innovazione passa anche per una comunicazione non convenzionale. Durante l’inaugurazione, infatti, è stato presentato il legame tra vino e arte, che caratterizzerà la cantina. anna Rosa Faina gavazzi, infatti, moglie di Sebastiano e madre di Angelica, è artista di fama nazionale. Autrice tra le altre dell’opera Expedition Nocturne, il quadro sullo sfondo del critico Philippe Daverio. Per l’occasione, essa ha realizzato alcune opere inedite, poi esposte nella mostra che rimarrà aperta anche al pubblico. Tra i pezzi più interessanti la variazione “enoica” del famoso Expedition Nocturne.
Evento – L’evento è stato l’occasione per presentare, ovviamente, i veri protagonisti, i vini della cantina, Macchia della Torre Blend, Sauvignon e Chardonnay, Conti Faina Rosso, Maltempo e Zeffirino Brut. Infine, è stata data qualche anticipazione per la vendemmia 2010, che si presenta straordinaria soprattutto per le varietà a bacca rossa, in particolare il Sangiovese, capace, a parere dell’agronomo, di competere con i migliori toscani.