Trionfo per la maratona oltreoceano delle Famiglie dell’Amarone, l’associazione che da oltre un anno riunisce 12 produttori storici del vino principe della Valpolicella (Allegrini, Begali, Brigaldara, Masi Agricola, Musella, Nicolis, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Venturini, Zenato).
A decretare l’Amarone vino icona del bere italiano, le città di Toronto e New York dove si sono svolti gli eventi di presentazione del Manifesto identitario e dell’ologramma distintivo insieme alle degustazioni delle annate più celebri del rosso veronese.
Incontri – Quattro gli appuntamenti in calendario per la tappa canadese, organizzata da IEM in collaborazione con il Monopolio dell’Ontario (LCBO), che hanno visto l’intervento di oltre 1000 partecipanti tra operatori della ristorazione e del canale horeca e pubblico di wine lover. “Si è trattato del miglior evento in assoluto degli ultimi anni – ha commentato Greg Dunlop, Category Manager European Wines del LCBO – per la qualità dei prodotti presentati e per l’interesse che hanno suscitato”.
Glamour e cultura per la tappa newyorkese che ha visto gli Amaroni delle 12 Famiglie protagonisti alla New York Public Library, tempio americano del ‘sapere’, dove 300 opinion makers, giornalisti e operatori del settore hanno avuto l’occasione di apprezzare l’Amarone delle annate 1986, 1988, 1997 e 2000. Per Marilisa Allegrini “Questi eventi confermano che Canada e Stati Uniti, insieme alla Svizzera (terza piazza di riferimento) sono mercati strategici per l’Amarone e in particolare per le Famiglie che, nel 2009, hanno esportato complessivamente in questi tre Paesi 1milione di bottiglie, cioè metà della produzione, per un valore excellar di 15milioni di euro”.