L’evoluzione nel rapporto tra l’uomo e le acque come fattore determinante nella genesi delle modifiche del paesaggio. Di come l’interazione tra l’uomo e la natura, in modo particolare le acque, abbiano nel tempo mutato il paesaggio, se ne parlerà a Venezia all’interno di Urbanpromo 2010- la manifestazione sede di incontro e di interazione fra tutti coloro che si occupano di città e di territorio: amministratori, operatori economici, tecnici, studiosi, ricercatori – con il convegno “I paesaggi dell’acqua” in programma sabato 30 ottobre (ore 9.00 Isola di San Giorgio Maggiore Fondazione Cini Sala del Chiostro) organizzato dal CONAF – Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali, dall’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Venezia e dalla Federazione Regionale degli Ordini dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali del Veneto.
Uomo e acqua – "Il rapporto tra uomo e natura e come questo abbia modificato nel tempo il paesaggio – spiega Mattia Busti Consigliere CONAF e coordinatore del dipartimento paesaggio – non può, nei tempi attuali, prescindere dalla professionalità dei dottori agronomi e dei dottori forestali per competenze e per multidisciplinarietà nell’affrontare tematiche così complesse!. La questione verrà inizialmente affrontata da un punto di vista storico-antropologico “le acque originarie” teso ad indagare le connessioni tra la vita dell’uomo e le acque di laghi, stagni, paludi) che caratterizzavano le regioni dell’entroterra lagunare e la laguna stessa nei secoli scorsi. Successivamente verrà indagato il ruolo della bonifica agraria nel trasformare radicalmente il paesaggio naturale dell’entroterra fino a generarne uno nuovo ben caratterizzato e, quel che più contava allora, finalmente utile al miglioramento delle condizioni di vita: il nuovo paesaggio delle “acque addomesticate”. L’analisi, quindi, si soffermerà sulle nuove funzioni alle quali sono chiamati gli ambiti lagunari e delle aree umide in genere, apparentemente meno urgenti ma di vitale importanza per la specie umana: le “acque utili”, dunque, quali serbatoi di biodiversità, ambiti di svago e ricreazione, realtà produttive. Infine si cercherà di focalizzare i paradigmi di un approccio progettuale che voglia essere rispettoso e coerente con ambiti di estrema delicatezza e complessità dal punto di vista paesaggistico ed ambientale quali sono quelli nei quali l’acqua funge da elemento ordinatore e generatore: le “acque progettate”. "Venezia – aggiunge Marco Pitteri, presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali di Venezia – è un caso emblematico di come sia necessario affrontare con competenza e professionalità il tema che questo convegno cercherà di approfondire, in modo tale da consegnare, oltre ad una riflessione, strumenti di valutazione adeguati".